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L’analisi delle mie relazioni platoniche

Pubblicato sabato 7 Luglio 2007 alle 11:19 da Francesco

Ogni tanto conosco una ragazza per caso e puntualmente incomincio a dialogare intensamente con lei. Per me l’aspetto fisico è fondamentale, ma prima di valutarlo con attenzione mi interesso precipuamente al carattere della persona con cui mi relaziono. Amo parlare e conoscere ogni cosa della mia interlocutrice. Per me il dialogo è fondamentale e ritengo che sia l’unico strumento di precisione che possa aiutarmi a capire cosa provo per l’altra persona. Mi piacciono le chiacchierate senza inibizioni, le passeggiate interminabili e le telefonate notturne. Finora ogni mia relazione platonica ha seguito lo stesso iter e ho deciso di illustrarlo con l’aiuto di qualche immagine didattica per guadagnarmi con centodieci e lode il titolo di sfigato.

Conosco una ragazza casualmente e lei prende l’iniziativa dato che io sono il figlio di due lesbiche che si chiamano “diffidenza” e “timidezza”. Dopo una presentazione disinibita ci scambiamo i numeri di telefono e qualche giorno dopo ci sentiamo sotto l’egida di Telecom Italia (o di chi per lei).

Nelle settimane seguenti lei mi osanna e io faccio altrettanto, ma il suo entusiasmo mi incute un po’ di timore e forse questo è il presagio funesto che ricorre più spesso nelle mie relazioni platoniche. In questo arco di tempo in cui ci lodiamo a vicenda sembra che lei abbia trovato in me l’uomo della sua vita, ma la nostra relazione embrionale è destinata a scadere entro trenta giorni come la più economica busta di latte a lunga conservazione.

Lei continua a dirmi che mi desidera e tra battute, confessioni, ricordi e splendide discussioni senza inibizioni d’un tratto mi dice che recentemente ha incontrato altri ragazzi, ha limonato con loro e si è fatta persino scopare da certi uomini senza nome, però mi assicura che in nessuna gang bang a cui ha partecipato ha messo i suoi sentimenti. Lei ama me, ma si fa fottere dagli altri: sembra una legge della fisica. Insomma, è chiaro che dopo un po’ annoio colei che si rapporta a me ed è inevitabile che costei cerchi un po’ di sesso mercenario. D’altronde non posso chiedere a una ragazza di rinunciare ai piaceri della carne per un mese per conoscerla meglio: non sia mai! Comunque dato che non è la mia fidanzata non posso fare altro che prendere atto della situazione e allontanarmi dalle sue grazie.

Così si è svolta ogni mia relazione platonica. Le ragazze si stufano presto di me, ma pare che io riesca ugualmente ad avere un certo ascendente su di loro, infatti vogliono parlarmi e desiderarmi quando non sono occupate a svuotare le palle dei maschi maggiorenni della loro provincia. Forse dovrei aprire una linea telefonica per supportare psicologicamente le ninfomani e in questo modo avrei un lavoro e almeno riuscirei a fare contenta una donna: mia madre. Non ho mai dato un bacio, non ho mai dato un abbraccio, ma ho rimediato alle mancanze comunicative di certe ragazze espansive e non ho chiesto nulla in cambio. Cazzo, vado a vedere se qualche emittente trasmette ancora le puntate di “Happy Days”.

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