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Gioco di squadra

Pubblicato mercoledì 4 Luglio 2007 alle 02:56 da Francesco

La squadra del sadismo scrive frasi antisemite sopra i portoni e poi dà fuoco ai palazzi. Si intrufola nelle case per rubare la vita dalle culle e prima di andarsene si mette in posa di fronte alle sue vittime per instillare gocce di paura nelle loro pupille. Piazza ordigni nelle chiese e disinnesca i sogni dei fedeli. La sua attività produce violenza gratuita e costa vite umane. Ogni membro della squadra porta sul corpo una cicatrice a mo’ di tacca per ogni suo assassinio. Questa gente agisce durante la notte, ma non disdegna completamente gli assalti diurni ai danni delle ville isolate e quando può si attrezza per una scampagnata sanguinolenta. Chi fa parte di questa organizzazione, che per certi aspetti ricorda una setta satanica e per altri versi assomiglia a un fan club di Arancia Meccanica, punta ad amare qualcosa per costruire emotivamente un bersaglio personale da distruggere: si noti come in questo caso il masochismo e il sadismo si stringano cordialmente la mano e come allo stesso tempo usino l’altra per strangolare la ragione. Ogni membro della squadra del sadismo propone a rotazione il suo piano per delinquere e dopo l’attuazione di ogni progetto criminale viene eletto tramite votazione quello che ha dato più soddisfazioni. L’ultimo piano a vincere è stato l’assalto a un casale. In quell’occasione la squadra fece irruzione in una casa rurale e sequestrò due sorelle e il figlio di una di esse. Il pargolo venne immobilizzato e un membro della squadra fissò tra le sue labbra un petardo con dello scotch, poi lo accese e prima che scoppiasse si voltò verso la madre del piccolo e la gambizzò con due colpi di Beretta. Infine la squadra si congedò e tutto finì a tarallucci e sangue.

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