Un carattere irrequieto spalanca le porte della vita con la ragione alla mano e crivella di colpi gli antagonisti della realtà . La frangia più estrema dell’esercito dei sofferenti lancia quotidianamente opinioni ingannevoli per plagiare le menti più deboli: “Mal comune mezzo gaudio”. Il vittimismo e il cinismo reclutano anime perse agli angoli delle strade, sui banchi di scuola, sopra i letti sfatti e sotto i cieli plumbei. Un profeta di mezza età vuole impartire lezioni di vita, ma si limita a leggere i cartelli dei gobbi che sono stati assunti per lui dalla corporazione del risentimento. Certi individui tentano di inglobare la serenità altrui per sentirsi meno soli di fronte alle irregolarità morfologiche del tempo. Balordi e invasati cercano di estrarre infusi di felicità dalla filigrana, ma la pietra filosofale cade su di loro come un masso che viene gettato da un cavalcavia. Visioni in bianco e nero proiettate da corpi coperti da vestiti troppo sgargianti. Non credo a nulla di ciò che suggerisce la comodità e preferisco le bacchettate severe di una oggettività embrionale alla convenienza di parole erette per stipare un numero eccessivo di contraddizioni. Voglio che tutte le mie paure colpiscano il mio viso come se fossero detriti trasportati da folate continue durante un’apocalisse ventosa.