Trascorro il tempo lungo chilometri assolati e traggo un po’ di piacere dalla bellezza paesaggistica nella quale mi imbatto durante i miei itinerari. Spesso rimango appeso a pensieri autoreferenziali e non riesco ad amalgamarmi con i suoni ipnotici delle risate collettive, ma non rifiuto mai l’invito di una forma più intima e solitaria di ironia. La mia cittadina sembra già avvolta dai fervori estivi: lungo le sue vie circolano persone in cerca di relax e divertimento. I miei giorni si assomigliano moltissimo e talvolta la loro uniformità mi disturba, ma spesso riesco ad apprezzare gran parte delle ore che passo in stato di veglia. Ultimamente fatico a dormire, ma non sono stanco e immagino che la mia lieve insonnia sia dovuta al cambiamento di stagione e alla presenza fissa di certe caratteristiche che adornano la mia età . L’aumento della temperatura ha portato un aumento della mia masturbazione e ne sono un po’ infastidito, ma se non mi svuoto i coglioni almeno due volte al giorno mi tocca convivere con uno spiacevole senso di stanchezza e nausea. Forse dovrei recarmi dal mio dottore e chiedergli se la mia masturbazione abbia un semplice effetto liberatorio o se le mie seghe quotidiane siano l’espressione di una patologia cronica. Ogni tanto lascio la barba in colta per guardarmi allo specchio e ammirare il mio viso apparentemente vissuto. Sono un po’ alienato e quando sono allo stremo delle forze riesco a sentire nitidamente il battito cardiaco. Amo la mia lucidità e sono contento che tra me e il resto della mia vita non si frappongano droghe o altri vizi deleteri, tranne, forse, quello di isolarmi sulle strade assolate.