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Chiacchiere con un ex lavapiatti clandestino

Pubblicato lunedì 9 Aprile 2007 alle 12:51 da Francesco

Qualche giorno fa ho telefonato a Bogdan in quel di Bacau, in Romania. Mi ha aggiornato sulla sua vita e ho realizzato che questo ex lavapiatti clandestino non smetterà mai di mettersi nei casini. I dialoghi tra me e Bogdan sono fondati su un idioma particolare, ovvero un mix di italiano, inglese e rumeno. Durante l’ultima telefonata mi ha detto che un paio di mesi fa è riuscito a guadagnare cinquemila euro con quelle che lui definisce “combinazioni”, in altre parole degli espedienti al limite della legalità. Non ha fatto altro che ospitare a casa sua alcune ragazze intenzionate a venire in Italia per prostituirsi e immagino che abbia ricevuto il suo compenso da qualche spietato magnaccia dell’Est. Come al solito Bogdan ha lasciato i proventi di questo ennesimo exploit sui tavoli del poker e del black jack. Spesso lo chiamo “coglione” a causa del suo vizio d’azzardo, ma ogni volta con nonchalance e con una voce da ragazzino irrequieto mi dice: “Eh, ma lo sai com’è quando hai i soldi!”. Tra l’altro la sua ragazza l’ha mollato a causa del business a cui ha preso parte e che ho descritto poc’anzi. Pazienza. Mi piacerebbe andare a Bacau per fare una visita a Bogdan, ma temo un po’ la nomea malavitosa della Romania e per adesso non voglio provare l’ebbrezza di sentire la lama di un coltello sulla gola. Non ho motivo di dubitare delle cose che mi ha raccontato, ma non escludo che ne abbia enfatizzato alcuni aspetti. Infine mi ha detto che vorrebbe tornare in Italia per fare qualche soldo, ma non oso immaginare le sue prospettive lavorative. Che Ceausescu sia con lui.

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