Ieri mattina sono andato a Grosseto in treno e anche questa volta ho portato con me la mia bicicletta. Ho pedalato lungo la Scansanese fino a Istia. Ho visto Casalecci, Stiacciole e sono rimasto un po’ perplesso di fronte alle loro brutture cementificate, ma fortunatamente il paesaggio ondulato della Maremma ha consolato le mie retine. Dopo un’ora ho fatto ritorno a Grosseto e ho percorso tutta la pista ciclabile che porta fino a Marina di Grosseto. Ho affaticato parecchio le gambe e dato che indossavo una maglietta a maniche corte mi sono beccato più di una ventata, ma almeno sono stato in compagnia di qualche piccola intemperia. Ogni volta che vado a Grosseto i cessi della stazione sono una tappa obbligatoria per il mio apparato urinario, ma sono sempre pieni di merda, piscio, carta igienica bagnata e qualche volta ho intravisto anche delle macchie di sangue. La pulizia nei cessi di una stazione di provincia è una contraddizione in termini e sono felice che anche Grosseto non contraddica il celebre lerciume del sistema ferroviario italiano. Mi fa sorridere la foga con cui la città sostiene la sua squadra di calcio e per la gioia naif della gente spero che i cosiddetti “grifoni” riescano ad andare in serie B. È stata una mattinata piacevole e l’ho trascorsa con me stesso su strade che ormai mi sono familiari. Sono felice che il mio fisico e la mia psiche riescano a reggere le mie esplosioni di irrazionalità.
Assimilatomi al tempo corrente, ne guardo assorto gli istanti che riesco a catturarne. Implicite nel…
Per i miei gusti la perfezione può raggiungere una sua compiutezza anche nella settima arte…
Oggi ho corso venti chilometri in poco meno di un'ora e venti minuti: fuori non…
Ultima lettura dell'anno, invero conclusasi settimane or sono con somma soddisfazione. Di norma non accetto…
Non ho novità di rilievo in questo mio incedere verso l'attimo che segue. Un'anziana signora…
Il clima mite di questo dicembre inoltrato mi ricorda il periodo natalizio che ebbi a…