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Dite cheese

Pubblicato mercoledì 14 Marzo 2007 alle 03:00 da Francesco

I piccoli segreti di qualche very importan person sono emersi dall’ennesimo scandalo che ha colpito lo star system italiano ed è incredibile come questi fatti risibili riescano a occupare buona parte dell’informazione nazionale. Certe fotografie valgono molto denaro e non mi riferisco agli scatti che si possono trovare in un atelier. Il potere dello scandalo ultimamente ha dimostrato come un re senza corona possa trovare forza e importanza nel commercio di negativi e immagini digitali che contengono la parte nascosta di persone che sono continuamente esposte sotto i riflettori. Tutti sanno che nel mondo dello spettacolo, e in esso annovero anche il calcio che ormai è diventato un cabaret che non fa ridere, ci sono vizi nascosti come nelle vite di tante altre persone che conducono esistenze più modeste rispetto a quelle dei personaggi pubblici, eppure ogni nuovo scandalo che si fa strada tra una paillette e una copertina patinata riesce sempre a produrre uno scalpore spropositato. Penso che non ci sia nulla di cui meravigliarsi quando si apprende la tossicodipendenza di un personaggio che cavalca l’onda del successo mediatico. Se nelle acque delle reti fognarie è presente un tasso ingente di cocaina non si può pensare che gli ambienti altolocati siano estranei all’uso di droga. Trovo che non ci sia nessuna novità sconcertante in un’aspirante velina che si fa fottere per fare un’apparizione marginale in televisione né in quelle ragazze che allargano gambe e bocca tra un book fotografico e l’altro. In scala maggiore il circolo vizioso dello star system avviene quotidianamente in qualsiasi comune: sedicenni che staccano i bocchini agli amici del papà, madri che si scopano gli amici dei figli, minorenni che vengono introdotte alla pornografia da persone insospettabili e dottori che abusano della loro professione per dare sfogo ai loro istinti sessuali. Mi tengo lontano dalla monotonia orgiastica della società e dai suoi sensi di colpa con la stessa prudenza con la quale mi tengo a debita distanza dalla religione e dalle sue perversioni. Concludo con una citazione colta che merita grande attenzione per essere compresa: “È proprio un paese di troie e di pezzi di merda”.

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