Sveglie tristi scandiscono i ritmi delle rotte prestabilite da compensi composti da due o tre cifre. Movimenti martellanti, risposte automatiche e teste basse che si rivolgono al cielo. Le madri passano il testimone e il fard alle figlie. Da millenni le natiche compiono gli stessi movimenti e accompagnano gli errori di valutazione. Una mano esperta dipinge lo spettrogramma del dialogo tra l’inconscio e le facoltà d’intendere. Le placche terrestri si muovono e i muscoli si contraggono. Ogni tanto un’eclissi imperfetta riporta in auge il macrocosmo. Scivolano miliardi di parole inutili che svaniscono nell’indifferenza naturale delle correnti d’aria. Sofismi tipografici fingono di lasciare le chiavi della gnosi sotto le pieghe di alcune pagine ingiallite. Sirene ed emergenze giocano con attentati ed esplosioni. Un uomo in doppiopetto sorride con furbizia e muove ripetutamente un collier davanti agli occhi di una stronza obesa. I portafogli si aprono e le porte si chiudono. Ogni fine settimana le strade alzano i dazi e pignorano le vite dei giovani spericolati. Le reti fognarie trasportano le tracce del piacere chimico delle città e provocano sconcerto nelle pantegane. Qualcuno annaffia i fiori del suo balcone e qualcun altro usa un davanzale per saltare nel vuoto.
Se dimorassi al settimo cielo riuscirei a vedere le lunghe gittate dei missili balistici? Non…
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