Un anziano in fuga dal suo ospizio si colpisce le tempie con le palme delle mani mentre osserva una famiglia in fiamme che corre verso un tavolo da picnic. Un tossicodipendente asseconda la sua indole francescana e inietta una dose di eroina a un bellissimo gabbiano bianco. Alcuni ragazzini annoiati picchiano la madre di un loro amico, la rapinano e poi le lasciano sul seno nudo degli appunti scolastici per il figlio. Un elicottero di una famosa forza di pace si diverte a sparare su alcune popolazioni indigene. Un primario impazzito decapita una dozzina di pazienti sotto chemioterapia e prima di suicidarsi ordina gli scalpi sulla propria scrivania. Una badante affettuosa cuce un abito per il figlio che non ha mai avuto con il tessuto epiteliale di un bambino morto nella culla. Lungo le strade i gatti si uccidono a vicenda per mangiarsi. Una giovane modella si spacca i denti con un martello da carpentiere per ribellarsi alla prigione della sua bellezza: piange per il dolore immane e cerca di sorridere obliquamente. Un ragazzo autistico svuota l’urna della madre per fare spazio alla sua collezione di macchinine. Il cellophane avvolge il viso di una donna obesa riversa sul pavimento di uno squallido monolocale di periferia. Le gengive che sanguinano, le gole che si disidratano, le labbra che si screpolano, i polmoni che soffocano, i fegati che affogano, le narici che scoppiano e le cellule che muoiono.