Sono tornato a casa ieri sera. Alla dogana di Amsterdam due addetti hanno rallentato la fila per guardare con stupore la mia PlayStation 3 nipponica e uno di loro si è complimentato con me per l’acquisto tecnologico. Alla dogana italiana non ho avuti problemi e un finanziere simpatico, ovvero un ossimoro vivente, mi ha accolto con un paio di battute e mi ha lasciato rientrare nella mia nazione del cazzo senza controllare i miei bagagli. Il viaggio di ritorno è stato stupendo. Durante il volo da Tokyo ad Amsterdam ho conosciuto una ragazza inglese originaria del Bangladesh. Si chiama Karimun, è venuta al mondo tre anni prima di me e lavora come ortopedica a Birmingham. Abbiamo parlato per buona parte delle undici ore passate sul 777 della KLM e abbiamo toccato molti argomenti. Alla fine del volo abbiamo deciso di restare in contatto via Internet. È stata Karimun a cercare il dialogo e sono contento che l’abbia fatto. Quante possibilità avevo di sedere accanto a una venticinquenne inglese di origini bengalesi che che ama lo snowbard, le tradizioni italiane e gli scrittori russi? Sono andato in estasi quando mi ha parlato di “Delitto e Castigo” e di “Guerra e Pace”. Abbiamo conversato a lungo e il mio inglese maccheronico si è rivelato abbastanza fluente. L’ho imbarazzata un po’ quando ho chetato la sua curiosità sulla mia vita sentimentale e appena ho pronunciato la parola “wanking” è scoppiata in una delle sue piacevoli risate. Mi ha parlato un po’ mestamente delle sue storie sentimentali e mi ha elencato alcune delle sue innumerevoli passioni. Mi sono avvalso delle sue conoscenze mediche per mettere in mostra la mia lieve ipocondria e l’ho lasciata un po’ stupita e perplessa quando le ho chiesto qualche informazione sulla prevenzione dell’osteoporosi. Vedrò di nuovo Karimun, ne sono certo. La foto che si trova qua sotto mostra la rotta percorsa dal mio aereo e l’ho scattatta prima di atterrare ad Amsterdam. Nota: le hostess della KLM sono bellissime.

Francesco

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  • Ciao Francesco. Ho guardato con interesse i video e i tuoi scritti di viaggio. In futuro anch'io andrò in Giappone, paese lontano dall'Italia e per questo molto diverso. Studio storia dell'arte a Venezia e amo il mio paese. Purtroppo gli italiani hanno il seguente difetto: soffrono di una ingenua esterofilia che li rende poco critici di fronte a esperienze in altri paesi. Se tu giudichi l'Italia "nazione del cazzo" significa che non conosci la storia del tuo paese, la cultura, il particolare modello antropologico che ci caratterizza. Non hai capito che il valore dell' "identità" è fondamentale per aprirsi ad una cultura altra e quindi all' "alterità". Se non stimi la tua cultura ( della quale sei imbevuto) ciò significa che non hai piena coscienza del tuo essere nel mondo. Leggi Fosco Maraini ("ore giapponesi"); li potrai trovare un diario di viaggio lucido, con i pro e i contro di un uomo che non soffre nessun complesso di inferiorità e che ha grande idea del peso culturale dell'Italia. Cazzo, svegliatevi! Partecipo al progetto erasmus in Francia e qual'è stata la mia sorpresa nel constatare che anche gli odiati cugini transalpini ci riconoscono un primato culturale. Ci manca consapevolezza, indi siamo ignoranti. Prima di andare in Giappone conosci il tuo paese e, se possibile, rispettalo! Comunque ottimo reportage. A presto!

  • Tu hai perfettamente ragione, l'Italia è un paese ricco di cultura che ha avuto un ruolo fondamentale nel mondo.
    Quella che hai letto tra le mie parole non è propriamente esterofilia, ti assicuro che non sono così ingenuo da credere che l'Italia sia la culla dei mali e che nel resto del mondo si viva in armonia.
    Quando ho scritto "la mia nazione del cazzo" non mi riferivo certo all'illustre passato italiano che ha dato i natali ad alcuni dei più grandi pensatori che la storia riporti e penso che sarebbe scontato ricorrere a degli esempi rinascimentali per avallare ulteriormente le mie parole.
    L'Italia non rispetta il suo passato e cerca di sfruttarlo per campare di rendita.
    Ti lascio una citazione che mi pare adatta: "È l'Italia che si guarda agli specchi e vive del passato come un balordo che truffa i vecchi".
    La grandezza del passato italiano troppo spesso viene addotta come scusante per distogliere lo sguardo dalla decadenza di questa nazione e se ne sono accorti persino all'estero dato che anche la stampa d'oltreoceano è intervenuta più volte sull'argomento.
    Penso che questo discorso possa valere per tutti gli altri paesi del mondo in misura più o meno maggiore, ma credo che in Italia assuma una forma particolare perché si tratta di una democrazia fortemente collusa e la cosa eccezionale non è tanto questo dettaglio, quanto il fatto che sia così palese.
    In conclusione, ripeto, offendo l'Italia di oggi, quella che sperpera la sua eredità e che spesso assomiglia più a una favela che alla patria di tante rivoluzioni intellettuali.
    Spero che il mio punto di vista adesso sia più chiaro.
    Ti auguro buon anno!
    A presto Lucas.

  • Mi hai risposto alla velocità della luce, il tuo soggiorno nipponico ti ha lasciato il segno!
    Il tuo messaggio mi è giunto gradito, perlomeno hai piena consapevolezza del ruolo che l'Italia ha avuto nel corso della sua lunga storia ( permettimi di consigliarti un altro libro: "Quando l'Italia era una superpotenza" di Giorgio Ruffolo). Detto questo, anch'io ammetto che abbiamo molti problemi ( mafia, politica imbarazzante, disinteresse collettivo per la res publica, autodenigrazione, scarsa consapevolezza della nostra storia-cultura, mancanza di senso civico, voltagabbana, atavica mancanza di serietà etc).Nonostante questa selva di difetti, il nostro paese è ancora, tra i più "evoluti" al mondo. Mi spiego. In Italia è garantita :
    1) Istruzione gratuita (anche all'università è garantito il "il diritto allo studio" tramite fondi che lo stato rivolge agli studenti più poveri)
    2) Sanità pubblica ( in Italia chiunque ha il diritto di essere assistito pagando cifre minime, inoltre il nostro paese possiede centri d'eccellenza, vedi lo IEO di MIlano e altri, tra i più avanzati al mondo).
    Solo per questa ragione l'Italia va rispettata anche oggi. Istruzione e sanità, scontate da noi, sono un lusso per la maggior parte degli esseri umani che hanno avuo la sventura di nascere su questo pianeta...Non nego che ci siano anche da noi dei problemi, ma questo nulla toglie a quanto detto sopra.
    Inutile poi parlare di tecnologia (industria automobilistica, navale etc) creatività (moda, design) e altro. Tu dici che gli italiani vorrebbero speculare sul loro passato campando di rendita su quello che già è stato fatto. Ti dirò di più: è nostro dovere campare di turismo; è nostro dovere morale valorizzare al massimo quanto possediamo per farlo conoscere al mondo; a Parigi trovi la crema della cultura d'Italia: al Louvre, appena discendi l'enrme scala sotto la piramide di vetro e entri nel museo, vedi una gigantografia che recita: "Pittura Italiana". La nostra arte è patrimonio dell'umanità, va diffusa. I dati dicono che la Francia è il paese al mondo più visitato seguito dagli USA, dalla Spagna, e dalla Cina che ha appena superato l'Italia che si assesta al 5° posto. Questi dati sono scoinvolgenti se pensi che l'Italia possiede il patrimonio storico-artistico più grande al mondo e il maggior numero di siti considerati patrimonio dell'umanità di qualsiasi altro paese al mondo. L'Italia ha l'obbligo morale della valorizzazione del paesaggio e del patrimonio monumentale ed artistico. Gli italiani dovrebbero riversarsi nei musei e "convertirsi alla nazione". Va difeso il nostro primato culturale.
    Per tornare al Giappone, certamente è un paese più organizzato e industrializzato del nostro, ma quanto costa questo ai giappi? Lavorano certamente molto più di noi, società alienante. La considerazione della vita è diversa, i suicidi fioccano. La competizione ti rode il culo fin dall'asilo. Sono formali e affettati fino alla nausea. Hanno un sistema di scrittura demenziale, farneticante (Fumie, una mia cara amica di Nagoya, ha tentati di insegnarmi i loro 3 alfabeti, raba da pazzi). Ma che vadano a cagare. Certo hanno dei treni superveloci, ma quanto costano? Io che faccio il pendolare preferisco il baraccone trenitalia, forse lento ma certamente più economico:-) Amo il Giappone perchè è l'opposto dell'Italia, il Giappone allarga i nostri orizzonti, ma non temo le critiche. Certo noi abbiamo i terroni, ma anche loro vanno capiti. Dopo la laurea triennale andrò a fare la specialistica a Napoli o a Roma, questo per conoscere un universo per ora sconosciuto, ma che certmente ha le sue ragioni d'essere.
    Bhè, ho scritto quasi un poema....ma il tema del "Bello Italo Regno" mi sta troppo a cuore. Alitalia francese?? No grazie.L'unione fa la forza suvvia, gambe in spalla marciamo (rumorosamente) a testa alta!! Buon Anno anche a te

  • Sono d'accordo con te quando affermi che l'Italia dovrebbe campare di turismo, ma sembra che faccia di tutto per rovinare il suo patrimonio e parimenti pare che si sforzi di non promuoverlo.
    Non stigmatizzo l'eventuale guadagno del turismo, anzi, tutt'altro, ma provo un profondo fastidio quando il passato italiano viene innalzato per coprire le falle attuali, inoltre le idee più brillanti di questa nazione hanno preso forma quando essa non era ancora concepita come tale, ovvero prima dell'operato di Cavour.
    La sanità pubblica ha parecchie carenze e i casi di malasanità sono all'ordine del giorno, così come le morti bianche, tanto per fare un altro esempio.
    Sull'istruzione non mi pronuncio perché non ho abbastanza elementi per farlo, ma tutti i laureati che non hanno un'occupazione di sicuro dimostrano quanto viga nel paese una forte assenza di meritocrazia e un nepotismo piuttosto diffuso.
    Non amo il campanilismo né l'esterofilia e cerco di essere imparziale dato che da un giudizio o dall'altro non posso trarne alcun beneficio.
    Io darei l'Alitalia ad Air France dato che la gestione italiana ha fatto solo danni e adesso deve persino sborsare delle liquidazioni esose: semplicemente ridicolo!
    Un'ultima cosa sul Giappone.
    Non credo affatto che la loro scrittura sia "demenziale".
    In tre settimane ho imparato il katakana, l'hiragana e qualche kanji, ovviamente ho scordato tutto perché non ho continuato ad allenare la lingua, ma non è affatto difficile avvicinarsi al giapponese e inoltre la pronuncia è molto facilitata per gli italiani a differenza del coreano.

  • Non ci siamo.Cazzo, sembri un tipo sveglio, come fai a non capire: Alitalia. Come fai a considerare l'Alitalia come una semplice azienda o industria? Per te ciò che conta è il bilancio finale dell'azienda; se perde del denaro allora è giusto cambiare gestione e nazionalità; la maggior parte della gente la pensa come te. Ma Alitalia non può essere considerata come una semplice industria, è molto di più, è un simbolo di identità nazionale. Perdere la compagnìa di bandiera significa danneggiare parte della nostra identità. Quando l'Alfa Romeo stava per essere ceduta alla Ford molti si sono scandalizzati che alla fine sia stata praticamente regalata alla Fiat. Questo è stato un bene, perchè è giusto che l'Alfa Romeo rimanga italiana, ciò rafforza la nostra identità. L'alfa è una nostra creazione. In Francia tutti comprano auto francesi, non perchè siano le migliori, ma perchè loro sono orgogliosi di comprare prodotti nazionali e di essere rappresentati dalle loro vetture. Alitalia ci rappresenta all'estero, non ha senso che diventi francese! L'Alitalia va certamente riformata ma deve rimanere nostra, inoltre non c'è bisogno che i francesi aumentino la loro già elevata autostima.

    Poi, l'Italia è nata nel 1861 è vero, ma la storia d'Italia è comunque l'insieme delle secolari strorie delle diverse regioni, è la regionalità il carattere distintivo della nostra identità. Anche l'Impero romano è un fenomeno italiano ( Roma era il cuore dell'Impero) e la cultura dell'antica Roma ha unificato culturalmente l'Europa lasciando un soostrato che ha influenzato le diverse popolazioni che ne hanno subito l'influsso, quindi l'età antica ha lasciato una forte eredità all'Italia Mediovale e Moderna.

    Le carenze della sanità pubblica ci sono, ma generalmente il nostro sistema sanitario è buono ( pressapoco come quello francese).
    I laureati in difficoltà sono parecchi, probabilmente perchè l'offerta è superiore della domanda, in questi casi c'è poco da fare; poi sul fatto delle raccomandazioni ti do ragione, anche se generalmente nessuno ne rifiuterebbe una... quindi chi predica bene e razzola male non è molto credibile...

    Infine i giappi hanno adottato un metodo di scrittura completamente coglione. Uno scultore romeno del 900 (Brancusi) diceva che " la semplicità altro non è che una complessità risolta". L'alfabeto fonetico da noi adottato è il frutto di uno sforzo teso a rendere la comunicazione più semplice possibile. I giapponesi, con i loro tre alfabeti e con la loro infinita lista di ideogrammi hanno un metodo di scrittura certamente più arcaico del nostro. Anzitutto molti ideogrammi sono sconosciuti ai più, da ciò ne deriva un impoverimento del linguaggio: se scrivo un articolo divulgativo e conosco un ideogramma utile ad esprimere il mio pensiero ma che è complesso, sarò tentato a sostituirlo con quello più comune dal significato simile ma meno proprio. Cercare sul vocabolario un ideogramma è un incubo, operazione lunghissima. E' impossibile per i giapponesi leggere libri specifici in qualche disciplina in quanto non saprebbero neppure come leggerli. Per questo fumetti e cazzate varie sono tanto popolari perchè sono pseudo libri, facilmente fruibili. Infine, hanno adottato 2 alfabeti fonetici. Uno di questi alfabeti è utilizzato quando si parla di cose stranire, questo perchè sono molto nazionalisti e amano separare ciò che è loro da ciò che è altro, poveri isolani! Come se noi adottassimo un altro alfabeto per compilare guide turistiche o cose del genere,non sto esagerando, è proprio così, ribadisco: completamente coglioni. Perchè un giapponese interessato alla mia cultura deve studiare un solo alfabeto e io che sono interessato alla sua devo studiarne 3?? (+ numero x tendente all'infinito di ideogrammi) .

    Ricordate "Fatti non foste a viver come bruti..."

    p.s.: raccontami qualche aneddoto divertente sulla tua esperienza nipponica: cosa ti ha scioccato, cosa divertito, in cosa ti sei sentito diverso, suvvia un po' di esempi!!!

    A presto

  • Due culture così differenti non possono essere messe a confronto senza scadere in paragoni superficiali e inefficaci.
    La letteratura giapponese è piuttosto vasta e l'ampia diffusione dei manga è solo un'appendice della fantasia nipponica.
    Il Giappone ha una forte identità nazionale che ho riscontrato anche in Corea del Sud e questa particolarità ha favorito il paese nella sua ascesa.
    La difficoltà che un occidentale incontra nell'apprendimento dell'hiragana, del katakana e dei kanji è pari a quella che i giapponesi incontrano con lo studio dell'inglese o di un'altra lingua che utilizzi una struttura linguistica completamente differente da quella alla quale sono abituati.
    Per quanto riguarda Alitalia dubito che ci sia un modo per risanarla per vie italiane, ma se hai qualche idea sottoponila all'attenzione del governo.
    Comunque potremmo disquisire all'infinito su questi argomenti e non ne trarremmo vantaggio perché spesso la realtà va nella direzione opposta rispetto alle parole.
    Per quanto riguarda la mia esperienza nipponica non ho altro da aggiungere a quello che ho scritto e filmato, comunque se ancora non lo hai fatto ti consiglio a di dare uno sguardo agli scritti che ho dedicato alla Corea del Sud.
    A presto!

  • Ho guardato un po' di Corea del sud. Il filmato davvero ottimo. Sono ancora scioccato da quello che hai detto al povero sud coreano che ti ha scarrozzato per la sua città :"preferisco Tokyo"(??!!)
    Perdonami, ma come puoi solo postulare un simile pensiero. E' come se io incontrassi a Venezia un turista giapponese che dopo aver visitato con me la mia città mi dicesse (senza che il gli abbia chiesto paragone alcuno)"bella ma preferisco Parigi". Poverino, mi ha fatto pena. Poi tra coreani e giapponese non corre buon sangue. Mio Dio, com'è difficile il mondo, ci saranno sempre delle incomprensioni.Tu sei sincero, è vero, ma il cervello serve anche per dire bugie! Io sono certamente più diplomatico. Il Giappone da forse troppa importanza alla forma, alla cortesia, ma devo ammettere che spesso loro evitano delle brutte figure. Ho girovagato un po' tra i tuoi scritti, ammetto che c'è qualcosa di divertente, e mi rendo conto che siamo più o meno tutti sulla stessa barca. Il cattolicesimo è un'ottima religione perchè tra gli uomini non esiste disuguaglianza. Tutti nella merda. Il fine ultimo dell'uomo è la felicità, ma che casino arrivarci! Veramente metafisico sentire il nome "Orbetello" per le strade di Seul, buona immagine che descrive quanto sia strana l'esperienza del viaggio.

    Ciao

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Francesco

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