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Gen

Un’altra genesi

Pubblicato lunedì 1 Gennaio 2007 alle 00:04 da Francesco

Sono un po’ frastornato. Mi sono alzato alle due di pomeriggio e ho oziato tutto il giorno. Sono felice che il nuovo anno sia arrivato e non vedo l’ora di consumarlo lentamente. Mi sarebbe piaciuto trascorrere le ultime ore del duemilasei con una persona speciale, ma non è stato possibile e alla fine sono rimasto a casa come lo scorso Capodanno. Il tizio che abita sopra di me ha organizzato una grande festa: sono contento che il suo impianto stereo faccia vibrare le pareti. Ogni tanto riesco a captare le voci squillanti delle giovani ragazze che entrano ed escono dalla casa del mio vicino e in base al suono delle loro voci cerco di immaginarne gli abbigliamenti: alcune mi sembrano molto eleganti, altre un po’ pacchiane, ma chissà come sono realmente. In questo momento sono vicino alle ombre di coloro che non possono o non vogliono salutare il nuovo anno. Mi auguro che la sofferenza di ogni persona vera possa convertirsi in benessere e che coloro che sono stati sconfitti con l’inganno possano avere la loro rivincita. Sono all’inizio di un nuovo sentiero e la sfida con l’avvenire mi eccita. Ho superato tante prove psicofisiche e sono determinato a vivere. Solo una malattia incurabile o un incidente mortale può aspirare a fermarmi. Non ho più paura del tempo che devo trascorrere da solo. Ho imparato a dare importanza soltanto a chi mi resta accanto e al momento non c’è nessuno a cui io attribuisca valore. Tra un po’ uscirò di casa e andrò a fare un giro in bicicletta per trarre qualche spunto dai resti dei festeggiamenti. Sono giovane, in salute e in preda a gigantesche forze emotive. Buon anno Francesco.

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