Qualche ora fa ho visitato il mio sito porno preferito per masturbarmi. Su questo sito, di cui non fornisco il link, alcune donne (e altre tipologie di bipedi che, ahimè, non rientrano nella sfera del mio interesse) si mostrano gratuitamente in webcam e cercano di convincere gli utenti a pagare somme irrisorie in cambio di un tête-à-tête virtuale. Ho aperto la finestra di una cinquantenne rumena e mi sono aggregato alla sua chat gratuita. Prima di iniziare a scrivere mi sono masturbato e poi, in mezzo alla valanga di richieste erotiche degli altri utenti, ho tentato di instaurare un dialogo serio con questa signora per capire i meccanismi che si celano dietro il business degli spogliarelli via etere. Per darmi un tono consono alla situazione ho utilizzato il nome di un celebre prestigiatore.
Le ho posto alcune domande in inglese e lei mi ha risposto in un buon italiano. In questa breve e innocente registrazione è possibile ascoltare uno stralcio delle risposte in italiano che ha dato alle mie domande anglofone. Mi ha detto che si mostra in webcam per denaro. Parole testuali: “Of course for money!”. Conosco solo una cinquantenne che potrebbe mostrarsi nuda per diletto ed è colei che mi ha generato. Scherzo mamma, nel caso tu legga queste righe non offenderti e ricordati sempre di comprarmi un po’ di liquirizia. Mentre gli altri utenti anonimi chiedevano a questa simpatica signora posizioni degne di una versione apocrifa del Kamastura, io le ponevo interrogativi esistenziali e ammiravo la sua capacità di rispondere in quattro lingue a tutti gli utenti della sua stanza virtuale. Possibile che una donna di una certa età, ironica e colta sia costretta a fare due lavori per campare e che uno di questi consista nell’intrattenere persone che lambiscono i confini della gerontofilia? È una domanda retorica e la risposta è affermativa.
Chi pensa di conoscermi sa che non sono un maschilista. Mi masturbo ironicamente per appagare un bisogno fisiologico e non ho problemi a protrarre la mia verginità a oltranza. Non mi piacciono le ragazze che si fanno trattare come oggetti e io stesso aborro l’idea di limitare il mio rapporto con una ragazza a una semplice chiavata. Ho espresso questi concetti molte volte e non perdo mai l’occasione di sottolinearli per evitare che qualcuno mi additi come un ventiduenne perverso e sociopatico. Beh, forse sono affetto da una lieve forma di sociopatia che mi porta a scrivere cose simili alle sette e mezzo di mattina invece di farmi condividere le lenzuola con una persona importante e complice.
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