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Sorrido volentieri

Pubblicato venerdì 22 Dicembre 2006 alle 12:59 da Francesco

Credo che io abbia conferito un valore eccessivo alle persone che hanno lambito i confini dei miei sentimenti più profondi. L’urgenza di manifestare e ricevere amore mi ha indotto a incredibili errori di valutazione in ognuna delle tre esperienze che ho avuto con il gentil sesso. Quando una ragazza esercita una forte attrazione fisica e morale su di me un meccanismo nocivo si impadronisce del mio metro di giudizio; inizio ad attribuire doti straordinarie alla persona che mi attira e inconsapevolmente creo aspettative esasperanti. I tre rapporti platonici che ho avuto finora, e che rappresentano la totalità del mio bagaglio affettivo, sono accomunati dallo stesso iter: all’inizio una ragazza si sente attratta dall’apparente indifferenza che emanano le mie parole, dalla mia autoironia e dalla atipicità della mia vita, poi mi lascia credere che io sia il suo principe azzurro con un pene modesto e infine fugge dalle mie dichiarazioni melense per andare incontro a un’altra persona. Al termine di ogni rapporto platonico ho sempre ricevuto l’invito della coprotagonista di turno a mantenere un profondo rapporto di amicizia, ma non l’ho mai accettato. Se penso alle mie sofferenze sentimentali, compresa l’ultima, non posso fare a meno di ridere, ma fortunatamente queste esperienze risibili hanno contribuito ad accelerare la maturazione della mia volontà di amare. Lungi da me qualsiasi tentativo di ridimensionare le tre ragazze che hanno lambito la verginità del mio cuore e del mio cazzo. Vivo senza fossilizzarmi sui ricordi e al contempo evito che la mia mente dimentichi le mie esperienze. Sono giovane e ho ancora tutto il tempo per fallire. Tutto sommato è proprio una bella giornata di dicembre.

Categorie: Intimità, Parole |