Non amo molto le citazioni, ma inizio a sentire il bisogno di appuntarne qualcuna su queste pagine virtuali. Quella che segue è una poesia barocca che Christian Hofmann von Hofmannswaldau compose per ricordare ironicamente la brevità della bellezza a una donna che lo respingeva. Questi versi possono sembrare tristi, ma in realtà sono burleschi. “La pallida morte sfiorerà al fine i tuoi seni con gelida mano, impallidirà lo squisito corallo delle labbra, il caldo manto di neve delle spalle diverrà fredda sabbia, il dolce lampo degli occhi, il vigore della mano svaniranno al giungere del suo tocco, i capelli che ora competono con lo splendore dell’oro, giorno e notte ridurranno al fine a volgare fascio. L’elegante piede, l’aggraziato gestire, parte polvere parte nulla e vanità, nessuno sacrificherà più alla dea del tuo splendore. Questo e più che questo dovranno infine svanire, solo il tuo cuore sopravviverà al tempo perché la natura l’ha voluto diamante”.
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Assimilatomi al tempo corrente, ne guardo assorto gli istanti che riesco a catturarne. Implicite nel…
Per i miei gusti la perfezione può raggiungere una sua compiutezza anche nella settima arte…
Oggi ho corso venti chilometri in poco meno di un'ora e venti minuti: fuori non…