La fine di una storia mai iniziata
Pubblicato domenica 17 Dicembre 2006 alle 07:13 da FrancescoAttorno alle quattro di stanotte J. ha posto l’ultimo sigillo sulla conclusione del nostro rapporto platonico e lo ha fatto tramite un SMS: “Fra’ penso che sia giusto che tu sappia che ho conosciuto un’altra persona. Spero che tu capisca. Questo non vuol dire sparisci!”. Probabilmente voleva dirmi questa cosa da un po’ di tempo, ma credo che sia riuscita a trovare il coraggio solo qualche ora fa. Per la terza volta nella mia vita qualcun altro è stato preferito a me: tre su tre è un’ottima media. Sono abbattuto, i miei occhi a causa delle lacrime sommesse sembrano degli oblò sfiorati dalle acque oceaniche e non mi vergogno a scriverlo. Credo che il tempo debba ospitarmi di nuovo nella sua clinica. Adesso inizia la fase più dura di questa patologia emotiva così diffusa che di solito viene chiamata “abbandono”. Rammarico, impotenza, afflizione e stanchezza. Prima di oggi sono passato per due volte attraverso questo limbo e ne sono sempre uscito più forte, senza sacrificare l’intensità della mia volontà di amare. Il male vuole uccidermi e forse un giorno ci riuscirà , ma per ora deve rassegnarsi a guardare il ghigno di sfida che campeggia sulla faccia di questo ventiduenne in ginocchio. Ho adorato J. per quasi un anno e in parte sono contento della sofferenza che da un paio di ore si è nuovamente impadronita di me perché mi fa sentire vivo e mi ricorda quanto siano state vere le mie parole in tutti questi mesi. Un altro fallimento si è insinuato nella mia esistenza, ma io sono ancora qui e sono pronto a riprovare con ancora maggiore intensità . Sono soddisfatto di tutto quello che ho manifestato a J. e di come l’ho salutata per sempre. Le ho detto che le voglio bene, ma che non posso rimanere nella sua vita come un semplice amico perché ciò che provo ancora per lei non può essere ridotto a una mera amicizia. Infine le ho augurato molta felicità perché credo che se la meriti davvero. Buona fortuna J. Ci saranno sempre due destini che si sfioreranno senza mai toccarsi. Il tempo trasformerà il mio sentimento per lei, che in queste ore continua a vivere in me, in un dolce ricordo. La mia forza interiore si palesa in tutto il suo splendore in queste occasioni e mette in risalto il lato positivo dell’orgoglio. È fondamentale rischiare ogni frammento di sé stessi per l’amore senza fare calcoli e senza alzare barricate per proteggersi dal dolore. Sono stato scartato un’altra volta, sono stato rifiutato con gentilezza, ma sono ancora al mio posto. Devo assecondare le mie pene per un po’ e sfogarmi con il pianto sommesso di cui ho parlato ieri. Non ho paura di un cazzo e che la morte si fotta. Anche se dovessi concludere la mia vita da sconfitto, l’amore, questa parola così imbarazzante per qualcuno, continuerà a regnare e a benedire i suoi discepoli. Ho scattato poco fa la foto che si trova in fondo a questo ammasso di frasi e voglio che si fossilizzi sotto questo inno per ricordarmi chi sono e cosa provo.