Ho iniziato a notare il fiorire dei primi addobbi natalizi lungo le strade della mia stupenda cittadina. Le vetrine dei negozi sono in festa e le luci si sono già accomodate ai propri posti. Penso che non manchi nulla per dare inizio all’annuale fiera del consumismo e dello stupore bambinesco. Il giorno di Natale andrò a fare un lungo giro in bicicletta con i miei pensieri e credo che a Capodanno mi guarderò qualche puntata di Ken Il Guerriero. Tre anni fa, se non ricordo male, ho trascorso l’ultimo dell’anno con Bogdan. Mentre tutti festeggiavano noi, come due vecchi stronzi, imprecavamo scherzosamente: lui in rumeno, io in italiano. Bogdan mi ha telefonato qualche settimana fa e mi ha raccontato le sue traversie in quel di Bacau. I suoi genitori sono ancora in Italia, lui ha poco denaro e molti problemi con la sua fidanzata. Mi ha invitato molte volte in Romania con l’obiettivo di accollarmi la sorella della sua ragazza ed estorcermi qualche euro, ma io ho sempre rifiutato di raggiungere le pendici dei Carpazi per farmi gabbare dai suoi inganni extracomunitari. Lui sa che conosco le sue cattive intenzioni e, paradossalmente, credo che su questa consapevolezza si basi il nostro rispetto reciproco. Probabilmente non vedrò più Bogdan per il resto della mia vita, ma auguro un po’ di fortuna a quella testa di cazzo rumena e spero che possa comprarsi una Mercedes al più presto per appagare uno dei suoi più grandi desideri materiali.
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