Mi sono alzato alle quattro di pomeriggio e fino alle sette di sera sono stato con mio zio. Abbiamo cercato qualche chitarrista da ascoltare e come al solito siamo finiti nei campi della fusion. La mia stanza è avvolta da una luce fioca e dal suono di Keiko Matsui, mentre il resto della casa è sconvolto dal buio e dal silenzio. Le mie giornate si sono accorciate. Da alcuni giorni dormo più del solito e ne sono felice. Durante le ultime settimane, tra biciclettate, partite di calcetto e camminate, ho consumato molte energie e per ora ho deciso di rallentare un po’ il ritmo dei miei sforzi fisici e di riposare più del solito. Sono un po’ svogliato e in questo momento per essere sereno devo assecondare ogni aspetto della mia pigrizia. Circa una settimana fa sono andato alla ASL per fare il certificato medico di cui ho bisogno per iscrivermi nuovamente a scuola guida e sono stato accolto per la terza volta dallo stesso dottore. Per l’occasione avevo comprato due marche da bollo, ma per il certificato medico ne occorre una sola e appena il dottore me lo ha fatto notare gli ho detto: “Va bene, l’altra la userò la prossima volta”. La mia battuta è stata un po’ infelice e mi auguro, per l’integrità dei miei coglioni, che tra qualche mese non assuma sembianze profetiche. Non ho ancora mangiato e tra poco provvederò a placare i morsi della fame. Ho un po’ di pizza fredda che mi attende in cucina accanto ad alcune centinaia di millilitri vitaminici.
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