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Pubblicato lunedì 11 Dicembre 2006 alle 03:03 da Francesco

Quando fuori piove e sono costretto a rimanere da solo nel tepore casalingo, visito eBay e trascorro dozzine di minuti a leggere le imprecazioni degli utenti truffati. Molti raggiri sono made in China, ma ho notato che anche gli italiani si adoperano per tenere alto il cattivo nome del tricolore. Penso che non sia simpatico sollazzarsi con le disgrazie altrui, ma di fronte a certe vicissitudini non posso fare a meno di ridere sguaiatamente. Forse un internauta prima di iscriversi a eBay dovrebbe iscriversi a giurisprudenza. Ho fatto qualche acquisto sul sito di aste succitato e, tranne una volta, non ho mai incontrato grossi problemi. Che bello il boom di Internet. Ognuno ha il suo spazio e le sue icone del cazzo tutte colorate. Ogni volta che penso a tutto il tempo che ho trascorso online provo un retrogusto amaro. Mi sono connesso per la prima volta circa nove anni fa e non mi immaginavo che in meno di due lustri il TCP/IP sarebbe diventato un protocollo esistenziale per alcuni esseri umani. Ricordo gli inutili allarmismi per il Millenium Bug e l’ignoranza di chi stigmatizzava Internet perché credeva che qualche 486 collegato al nodo di Ascoli Piceno potesse veicolare Satana! Credo che Internet abbia dato un senso all’esistenza di alcune persone e in particolare mi riferisco a quei fanatici che ogni giorno stappano lattine di Fanta per festeggiare l’aggiornamento del kernel del loro sistema operativo preferito e poi si spostano come gitani tra Usenet e vari forum per sostenere la propria fede a codice aperto. Ho scritto queste righe per farmi una risata da ex nerd e non ce l’ho affatto con chi ha trovato il nirvana tra i pacchetti dell’installazione personalizzata di Debian.

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