Stamane sono andato di nuovo a Magliano in bicicletta per fare una sorpresa a J. e per godermi ancora una volta la pace agreste della zona. Non sono molto bravo ad attirare le pulzelle e ho più possibilità di diventare un grande cosmonauta che un seduttore di provincia. In realtà non me ne frega un cazzo della seduzione né dei suoi risultati carnali. Stamattina ho visto uno sguardo splendido dietro due lenti nere, ma ho anche inalato un’indifferenza rarefatta. L’incontro di questa mattina mi ha ricordato la breve passeggiata che ho fatto circa un anno fa insieme a V. da via Bianciardi fino al centro di Grosseto. Sembra che tutto tenda a ripetersi all’interno del minuscolo spazio occupato dalla mia sfera affettiva: lo stesso anelito parossistico, le stesse aspirazioni eccezionali e l’immancabile spada di Damocle. Ho dei cattivi presagi e temo che J. assecondi un po’ le mie iniziative adolescenziali per compassione, ma non ho intenzione di lasciare i miei sentimenti in mano alle ipotesi negative che agiscono per conto della mia paura di essere rifiutato. Ho imparato a spezzare il mio Ego e non credo che J. possa lesionarlo permanentemente, tuttavia penso che sia capace di sferrarmi un fendente con il quale levarmi il respiro per un arco di tempo che non sono in grado di determinare. Probabilmente resterò solo ancora per parecchi decenni perché sono l’uomo giusto e le donne, per loro stessa ammissione, scelgono sempre l’uomo sbagliato. Non credo alle ultime parole che ho scritto, ma mi piacciono e non voglio che restino a prendere polvere in uno dei tanti sgabuzzini senza chiave che si trovano nella memoria a breve termine.