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Amore tossico

Qualche giorno fa, dalle mie parti, è stato fatto un blitz antidroga nel quale sono state coinvolte alcune persone che conosco di vista. L’operazione dei carabinieri è stata chiamata “Woodstock” e mi chiedo se durante i sette mesi di indagine i militari abbiano ascoltato Janis Joplin e Joe Cocker. Mi ha sempre fatto ridere la figura del pusher di provincia che si illude di trasformarsi in Re Mida con l’aiuto di un po’ di alchimia stupefacente. Ragazzini tanto boriosi quanto stupidi puntano a vivere la metà di Albert Hoffman. Mi fa piacere che qualche spacciatore della domenica sia finito in carcere. A questo link è possibile sapere qualcosa in più riguardo all’operazione “Woodstock”. Comprendo i bambini del terzo mondo che sniffano la colla per placare la fame, ma non posso fare a meno di deridere chi giustifica l’uso di droga con la noia o con il malessere esistenziale. Provo una forte avversione nei confronti di tutti gli stupefacenti, compresi quelli che fanno tanto bene alle casse dello Stato. I pezzi di merda che acquistano droga spesso finanziano la criminalità organizzata e talvolta finiscono per gravare sul bilancio della sanità. Sono un garantista e credo che ognuno abbia il diritto di farsi del male, ma le tossicodipendenze rappresentano un bel costo sociale. Un po’ di tempo fa credevo che per combattere il mercato della droga che finanzia la camorra, la ‘ndrangheta e la mafia, occorresse un mercato della droga parallelo gestito dallo Stato, ma poi ho realizzato che sarebbe inutile a causa dei legami tra criminalità organizzata e politica. Le mie affermazioni sono parzialmente qualunquiste e mostrano un po’ di saccenteria. Penso che determinate realtà non si possano conoscere dall’esterno ed è per questo che considero futili tutte le parole che ho disseminato finora. Per il titolo di questo breve scritto ho preso in prestito il nome di un vecchio film italiano che ogni bravo eroinomane dovrebbe conoscere.

Francesco

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  • Non mi fido nemmeno di mia madre, quindi, non pretendere che io mi fidi di te.
    Se tu avessi posto più attenzione a quanto ho scritto avresti notato che prima di concludere ho fatto una precisazione: "Penso che determinate realtà non si possano conoscere dall’esterno ed è per questo che considero futili tutte le parole che ho disseminato finora".
    Non so come siano andate realmente le cose come per la stragrande maggioranza dei fatti che succedono in Italia, quindi le mie parole si appoggiano su una notizia filtrata dalla stampa che spesso è una cassa di risonanza degli organi dello Stato e dato che sono consapevole di questo non mi aspetto di scrivere grandi verità.

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Francesco

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