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Ott

Notte eolica

Pubblicato mercoledì 4 Ottobre 2006 alle 02:16 da Francesco

Il vento continua a spirare violentemente e con la sua energia alimenta rumori molesti. Ho voglia di uscire per scontrarmi con qualche raffica e per assecondare l’indole adolescenziale che non voglio allontanare dalla mia età crescente. Mi piacciono i piccoli episodi di disordine provocati dalla forza eolica. Talvolta i capricci degli elementi piegano il genere umano e ne ridimensionano l’Ego. Non sono un feticista della natura, ma ci tengo a vivere appieno il mio ruolo di pedina biologica. Non sono ancora riuscito a plasmare completamente il mio corpo, infatti i miei addominali sono ancora nascosti, ma sto combattendo con il piacere dello sforzo fisico per erigerli. Voglio avvicinarmi alla vecchiaia con una mente e un corpo in grado di fronteggiare il più a lungo possibile la dolce ombra della morte. Per me è presto per pensare a certi momenti, ma ho sempre nutrito una forte curiosità, a tratti morbosa, verso la fase crepuscolare della vita. Credo che il pensiero ricorrente della mia morte non sia altro che un esercizio progressivo per esorcizzare la fine e per evitare di concepirla in un modo luttuoso ed esageratamente popolare. Penso che una fine presupponga sempre un inizio. Chissà dove fugge la coscienza quando il corpo smette di funzionare. Continuo a sostenere che il genere umano riuscirà a risolvere l’enigma della vita e della morte, ma per allora io sarò già cibo per le esche dei pescatori. Nonostante le atrocità naturali e artificiali di certi accadimenti del mondo ripongo molto fiducia nell’umanità e mi auguro che essa non si strangoli da sola a causa di un attacco di epilessia nucleare.

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