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Riflessioni trascurabili

Persone troppo giovani muoiono e persone troppo anziane governano. Non mi importa nulla della gerontocrazia, ma non ho voglia di elaborare un altro esordio sconnesso per le mie parole quotidiane. Non ho idea di dove si trovi il mio presunto padre né di cosa faccia, ma spero che il suo decesso causi una pioggia di banconote di grosso taglio sopra la mia testa. Non sono piacente e penso che solo il cattivo gusto e le opinioni faziose possano scorgere un po’ di avvenenza in me. Può sembrare un paradosso, ma a volte mi piace non essere apprezzato e immagino che questo dipenda da un masochismo inconscio che girovaga nei sotterranei del mio carattere. Sono consapevole dell’importanza dei legami affettivi e credo che sia un errore trascorrere la propria vita senza perdersi tra i sentimenti stilnovistici, ma allo stesso tempo non mi sento adatto a queste bellissime emozioni che stimo nella loro forma più sincera e longeva. Alle volte mi sento pronto per dare il via a una sinergia passionale, ma di solito questo impeto dura alcuni giorni e poi si spegne senza che io me ne accorga. Più cresco e più mi vedo fuori lugo in un focolare domestico. Vorrei che la mia memoria fosse in grado di raggiungere la mia vita passata per trarre qualche spunto da quel tempo così lontano. In realtà non credo ciecamente a una vita passata, ma mi piacerebbe immergermi in una regressione psicoanalitica. La notte ingravida le mie riflessioni, ma questa copulazione orgiastica e saffica spesso è più sterile del mio apparato riproduttivo. In alcuni punti può sembrare che io sia depresso, ma non è così. A me piace prendermi in giro pesantemente per fare qualche risata in compagnia di me stesso. Sono ripetitivo come un rubinetto che perde da anni, ma penso che sia inevitabile a causa del mio amore platonico con la noia.

Francesco

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