Ogni tanto ho voglia di baci eschimesi, ma finisco sempre a farmi le seghe in orizzontale. È una domenica carica di nubi pronte a sborrare pioggia acida, ma non mi sorprenderei se dall’alto dei cieli cadessero pezzi di grandine simili a calcoli renali. I rumori urbani confermano che la vita della mia cittadina trascorre quietamente e senza intoppi. Mi sento molto bene e questa mattina ottenebrata mi rende felice. Un tipo che conosco non sa dove battere la testa perché l’ha persa per una dama di cui ignoro le generalità . A quanto pare le passioni sono dei liquidi instabili, ma credo che l’atarassia artificiale (ostentata in altri termini dal suddetto tipo) non sia una soluzione per i moti convulsi dell’interiorità . Attorno a me ci sono molte persone che fanno di tutto per apparire e io cerco di stare lontano da questo esercito di ciarlatani: non mi illudo di essere profondo, infatti con queste parole non faccio altro che confermare la mia pigrizia che mi tiene lontano dall’apparenza e dall’essenza. Stanotte ho fatto un sogno travestito da incubo, ma la mia memoria non ne ha trattenuto i dettagli e l’unica cosa cosa che ricordo sono i rivoli di sangue che avevano come sorgente un buco sulla fronte di un ragazzo. Non so per quale motivo la mia attività onirica mi abbia portato scene sanguinolente. Forse attraverso quel sogno colmo di angoscia si è manifestata la mia paura di incorrere in una morte violenta, forse si è trattato di un tentativo del mio lato più cupo per detroneggiare il mio raziocinio, o forse quella serie di immagini è stata provocata dall’abbuffata di kebab che ha preceduto il mio sonno. Ieri pomeriggio, dopo due ore estenuanti, sono riuscito a tagliarmi i capelli e adesso il mio cranio ha la stessa lucidità di una palla da biliardo appena fabbricata.