È un sabato piovoso e ne sono felice. Il mio ginocchio sta meglio e mi auguro che nei prossimi giorni mi permetta di macinare un po’ di chilometri. I miei capelli non sono lunghi, ma avverto ugualmente il bisogno di accorciare la peluria che ricopre il mio cranio. Il sor Ratzinger dall’alto della sua papamobile continua a bombardare il mondo con una dialettica degna di Torquemada. Il pontefice ha scelto un ottimo momento per parlare dell’Islam: che tempismo! La Chiesa potrebbe investire i soldi che ha estorto risparmiato con l’esenzione dall’ICI per ingaggiare un corpo diplomatico in grado di aggiustare le dichiarazioni scellerate del Papa. Spero che il Vaticano crolli e che sulle sue rovine venga eretta una salagiochi. Mi chiedo come mai cotanto impegno per rendere ancora più tesi i rapporti tra le tre grandi menzogne spudorate religioni rivelate. Pare che in Cisgiordania alcuni saraceni (per usare una delle espressioni più pacate in questo frangente storico) non abbiano preso bene le parole di Ratzinger, infatti alcuni di essi hanno dimostrato il loro dissenso con il lancio di molotov (lo sport nazionale in quel lembo di terra conteso da giudei e arabi). Sono sicuro che durante il prossimo carnevale si vedranno molti costumi dei cavalieri templari e dei cavalieri teutonici. Sembrano divertenti queste crociate del secondo millennio in nome del petrodollaro e della democrazia, ma mi domando se il palinsesto bellico di questo pianeta abbia in serbo una guerra termonucleare prima di interrompere le trasmissioni. Tra poco taglierò i miei cappelli con qualche rasoio economico e un po’ di schiuma da barba.