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Una lettera da una guerra del futuro

Amore, qui alla base le cose non vanno bene. Ogni giorno il tenente mi porta un carico di orfani e io sono costretto ad anestetizzare questi bambini per impiantare degli ordigni nei loro ventri. Piccola, non devi parlarne con nessuno. Mi sto confidando con te perché non ce la faccio più a sopportare il peso di questa atrocità. Sono costretto a creare bombe con la vita dei bimbi. Dopo l’operazione per l’innesto dell’ordigno ogni bambino trascorre due giorni di degenza e poi viene preso in consegna da un ufficiale che lo colloca temporaneamente in una struttura adibita al raccoglimento dei bambini bomba pronti per essere utilizzati. I piccoli innocenti mi ricordano nostra figlia e anche per questo motivo la notte faccio fatica ad addormentarmi. Alla vigilia della partenza per il fronte i bambini non ricevono da mangiare in modo che credano più facilmente alle menzogne degli ufficiali. Amore mio, ecco cosa succede quando quel carico d’infanzia raggiunge il campo di battaglia: i militari dicono ai bambini di andare da soli verso gli avamposti nemici che vengono spacciati per ostelli della gioventù pieni di cibo e di letti caldi. Un gruppo di ufficiali segue i movimenti dei piccoli grazie a un radar che capta i segnali degli ordigni impiantati nei ventri dei bimbi e alla prima occasione detona i corpi degli orfani per dilaniare i soldati nemici. Meredith, sono un chirurgo, io dovrei salvare delle vite e non fabbricare morte radiocomandata. Spero di tornare presto a casa per abbracciare te e Claire, e per lasciarmi alle spalle questa guerra combattuta da demoni che non si fermano di fronte a nulla. Ho paura, piango ogni volta che posso e solo la tua foto riesce a strapparmi dalla pazzia di questi giorni maledetti.

Francesco

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