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Ago

Delizia silenziosa

Pubblicato martedì 29 Agosto 2006 alle 17:10 da Francesco

È una giornata pacifica cullata dagli schiamazzi eufonici del creato. Un giorno qualunque descritto dal mio solito mood in una dimensione qualunque. Atomi di serenità attraversano le mie vie respiratorie e innumerevoli espressioni di piacere si avvicendano sul mio viso. Mi basta un po’ d’acqua zuccherata per cancellare le macchie di pece che ogni tanto si affacciano sulla mia esistenza. Non uso i liquori per contrastare i livori, ma possiedo molte bevande ad alta gradazione alcolica che servo senza chiedere compenso a chi vuole perdere temporaneamente la lucidità per disinfettare le proprie pene. La percezione cristallina della realtà è la struttura portante del mio stato di requie e quando occorre deglutisco piccole quantità di glucosio per ripararla. Mi piace il presente. Blocco le aspettative che si introducono clandestinamente nella mia interiorità e le rimpatrio sopra aerei di carta sospinti da correnti ascensionali. Voglio fare un salto nel passato e stendermi sopra una nube per assistere alla repressione di piazza Tiananmen dalla galleria del teatro celeste. Voglio diventare invisibile e correre lungo le strade vuote di Pyongyang senza che le lunghe mani del regime nordcoreano possano bloccarmi. Desidero violare i luoghi di culto con la mia presenza impercettibile. Sono prigioniero del mio arbitrio sulla carta, ma di fatto le mie catene eteree si adattano alla lunghezza dei miei movimenti.

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