Sono un fan della DEA, ovvero l’ente statunitense che lotta contro la droga. Spesso visito il sito ufficiale e mi diverto a guardare le schede dei fuggitivi. Manuel Felipe Salazar-Espinosa, soprannominato “Hoover”, è stato estradato recentemente dalla Colombia ed è finito nelle mani della DEA a causa del suo traffico internazionale di droga il cui valore è stato quantificato in più di cento milioni di dollari. Tra i fuggitivi figurano per lo più persone ispaniche e questo particolare mi ha colpito un po’ perché ho sempre creduto che il legame tra una parte della comunità ispanica e il traffico di droga fosse solo un luogo comune enfatizzato dai film, dai libri e dai videogiochi. Mi ha colpito la storia di Richard Fass, un agente speciale della DEA che è stato ucciso mentre agiva sotto copertura per acquistare una grande quantità di droga con cui incastrare i trafficanti di turno. Vasquez-Mendoza, coinvolto nella morte dell’agente Fass, è stato arrestato a luglio dalle autorità messicane e trascorrerà il resto della sua vita (o buona parte di esso) in una prigione statunitense. Per me Marysol Zapata è la femme fatale più avvenente tra quelle esposte dalla DEA e le conferisco lo scettro di reginetta dei narcotici. Mi piacerebbe smantellare un traffico di droga da solo. No, non sono un cittadino modello, ho semplicemente visto troppe puntate di Miami Vice (e non vedo l’ora di guardare nuovamente le repliche di tutte le stagioni).
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