Un nutrito gruppo di farfalle radioattive precipita lentamente in un lago ricoperto da una resina catramosa. Ai piedi di un albero siede il corpo di un vecchio taglialegna corroso da una banda di formiche assassine. Le raffiche di vento lasciano bruciature sul terreno e ustioni sugli animali. La pioggia acida deforma l’espressione funerea degli avventori delle fosse comuni. Alcuni ragazzini tirano pallonate contro una rete di filo spinato arrugginito sostenuta da due femori. Una donna muove le sue labbra disidratate in segno di lutto per la morte del suo dio. La polvere domina le strade e il buio domina le case. Un mercante di inganni trasporta la sua merce mefistofelica sul telaio di un’automobile trainato da una quadriglia. In questo scenario apocalittico non c’è più spazio per le prostitute, infatti il cannibalismo ha surclassato la concupiscenza ed è rimasto l’unico acquirente del corpo umano. La fame e la sete impediscono alle persone di distinguere la vita dalla morte. Un mangiatore di fuoco della Luna sputa nel buco dell’ozono e soffoca ogni movimento degli ergastolani terrestri. Un fabbro tenta di smuovere le sue articolazioni con dei colpi di martello, ma riesce solo a procurarsi delle fratture. Il fenomeno della marea ha lasciato il posto alla comparsa regolare di uno tsunami scioccante. Un cabalista folle grida le sue profezie contro un gatto nascosto in un buco: “Restermo incubati per decenni con la morte inerte e con i disastri naturali”.
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