Ieri mattina ho espirato e poi mi sono lasciato cadere su un raggio di sole adagiato sul fondo di una piscina ombreggiata. Mi è piaciuto stare sott’acqua a riflettere sulle bizzarrie della mia vita. Ieri pomeriggio ho giocato una partita di calcio con alcuni moldavi: ho sfoggiato le poche parole rumene che conosco e ho corso molto in mezzo a un terreno di gioco simile a un terreno agricolo. Ieri sera mi sono gettato sul letto e ho passato la notte assieme a diversi strappi muscolari. Dalle mie parole credo che si evinca il mio entusiasmo per la giornata terminata poco più di otto ore fa. Certe volte non riesco ad accettare i miei ventidue anni. Voglio continuare a mettermi le mani nel naso per estrarre qualche caccola da ingurgitare, ma questo mio desiderio nasale stride con la mia età . La calura ha sabotato il mio cerebro e fino a settembre non c’è nulla che io possa fare per rinsavire. In realtà le mie sono parole di circostanza e la circostanza è la mancanza di argomenti. L’esame di pratica per la patente B è sempre più vicino e la sua imminenza compiace il mio sarcasmo autolesionista. Ho voglia di prendere un aereo per andare a passare una settimana o due da qualche parte. Mi piacerebbe rivedere le spiagge caraibiche e non escludo di mettermi in fila al check-in con un bagaglio leggero e un biglietto dell’Air France. Spero di partire con la mia mano sinistra e con il mio migliore amico invisibile.