Due ritornelli si sono incastrati nel mio cranio. Il primo è quello di “Just A Though” degli Gnarls Barkley, un duo composto da Cee-Lo e Danger Mouse: “Well I’ve tried everything but suicide, but it’s crossed my mind”. Il secondo è il ritornello di “Beautiful Struggle” di Talib Kweli, un pezzo un po’ datato che ascolto spesso: “The revolution’s here, no one can lead you off your path, you’ll try to change the world, so please excuse me while I laugh, no one can change your ways, no one can lead you off your path, you’ll try to change the world, so please excuse me while I laugh”. In questi lazy days le casse e il subwoofer mi fanno più compagnia del solito e riproducono incessantemente alcuni pezzi che vanno a braccetto con il mio mood: “Incarcerated Minds” di MJG, “Divine Design” di Jeru The Damaja, “No More” di Sticky Fingaz e “Stay Chiseled” di Large Professor e Nas. Ho corso molto negli ultimi sette giorni e le mie gambe ne hanno risentito. L’afa mi perseguita, non so come divertirmi e per questo motivo continuo a condire le mie giornate con l’ozio e la noia, ma penso che prima o poi mi verrà qualcosa in mente per estraniarmi dal mio stato solipsistico: insomma, sono sempre fiducioso. Ho poche parole da scrivere, sono a corto di spunti e non ho un exploit con il quale porre rimedio a questa penuria di frasi. I giornali hanno riportato la notizia della morte di Syd Barrett, ma a me importa poco: non mi sono mai piaciuti i Pink Floyd. Sono affamato, ma non mi va di mangiare.