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Annotazioni passeggere

Pubblicato lunedì 19 Giugno 2006 alle 05:42 da Francesco

Il mio corpo è sotto stress a causa delle poche ore di sonno e degli esercizi fisici. È comparsa un’afta sulla mia gengiva che credo sia la prova più evidente della mia prostrazione. Mi sono alzato alle undici di sera e penso che resterò in piedi almeno fino alle sei di pomeriggio. Sono sereno nonostante la spossatezza si sia impadronita delle mie articolazioni. Tra circa dodici ore andrò a scuola guida per prendere il mio nuovo foglio rosa, sempre che sia arrivato. J. è ancora nella mia mente, ma accanto a lei ci sono alcuni punti interrogativi. J. è una persona buona, una ragazza sensibile che non disprezza l’autoironia, ma non mi sento molto emozionato quando penso a lei. Mi chiedo se le mie emozioni si siano atrofizzate o se siano semplicemente in ferie. Non mi avvicinerò a J. fino a quando non avrò decriptato i segnali della mia sfera affettiva. Alle volte la cupidigia velocizza il cronometro delle scelte, ma l’accelerazione delle lancette è solo un’illusione che può portare a decisioni avventate. Non voglio infatuarmi o provocare illusioni e per questo motivo desidero che la ragione e il sentimento vadano di pari passo. Credo che in certi casi della vita si possano compiere scelte dettate solo dal cuore o costruite unicamente dal senno, ma ritengo che nel caso di un rapporto d’amore occorra sia l’approvazione del raziocinio che della passione per salvaguardare l’integrità mentale e l’autenticità dei sentimenti. Non sono così ingenuo da credere che si possano sempre armonizzare gli impeti delle emozioni con i risultati dei ragionamenti, ma sono abbastanza narcisista da apprezzare ciò che ho scritto finora.

Categorie: Intimità, Parole |