7
Giu

Parentesi trascendentale

Pubblicato mercoledì 7 Giugno 2006 alle 18:53 da Francesco

Voglio vivere altri cinquecento anni prima di incontrare i barellieri alati. Attendo le prime vacanze interplanetarie: desidero bagnare il mio ventre con l’acqua di un mare senza nome. I miei piedi vogliono camminare lungo territori che non sono ancora stati riportati sulle carte geografiche. Non sono io a scrivere queste parole, ma è la mia voglia di trascendere che si manifesta con la scrittura. Spero che qualcuno mi lasci avvicinare a quella porta per sbirciare un futuro troppo lontano per i miei limiti biologici. Penso che a volte la vita sia corta e incapace di accorgersi delle prodezze del tempo. Voglio mantenere le mie memorie, voglio ritrovare le reminiscenze perse e collezionare frammenti di eternità: voglio vedere il divenire mentre diviene. Anche se vivessi cento anni non riuscirei a soddisfare la mia curiosità. Mi chiedo se la morte sia solo una pausa da uno stato di coscienza. Anche la morte ha una morte o è immortale? Forse solo chi è già morto possiede un livello di astrazione così elevato da rispondere a certi quesiti metafisici. Non mi servono le pagine sacre propinate dal teologo di turno con l’hobby della profezia. Voglio osservare disegni inesplicabili che mi facciano intuire i meccanismi che regolano l’esistenza. Serro lo sguardo e mi lascio cadere in una laguna blu, attendo che le bolle d’aria consolino le mie costole e che le lunghe alghe gialle solletichino la giovialità dei miei piedi.

Categorie: Parole |