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Giu

Tanto per scrivere

Pubblicato domenica 4 Giugno 2006 alle 17:00 da Francesco

Il sax frenetico di Bob Berg accompagna il mio ozio domenicale. Sono annoiato e contento. Muovo le dita sulla tastiera, sbadiglio senza coprire la bocca e scoreggio con veemenza. Mi sono alzato alle undici e trenta, eppure ho già sonno. Come posso ingannare le prossime ore? Alle volte mi piacerebbe mandare avanti il tempo come facevo da piccolo con le VHS della Disney. So che non dovrei trovarmi nella mia stanza, ma da qualche altra parte a fare qualcos’altro. Non sono atteso da persone speciali, non ho nomi da pronunciare con entusiasmo e per me non ci sono grandi eventi da attendere con impazienza. Ogni tanto trovo che sia davvero deprimente trascorrere intere giornate senza fare un cazzo, mentre altre volte l’astinenza da qualsiasi attività provoca in me una sensazione piacevole. Vorrei essere in grado di restare a letto per interi giorni, senza fare nulla, tranne fissare le travi del soffitto e ascoltare le battute indecenti sussurrate dal mio intelletto. Anche gli anfratti della mia intimità sembrano avvolti dall’ozio, infatti non sento più quel bisogno di affetto venereo e platonico che non ho mai toccato. Sono curioso di sapere come sarà il mio futuro: sarà brillante e simpatico o schivo e musone? Il mio presente è un po’ indifferente, ma in fondo gli voglio bene. Trovo che il mio passato sia tremendamente lunatico e un po’ taccagno: i ricordi che mi ha regalato non sono brutti, tuttavia non mi piacciono.

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