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Noir rurale

Un contadino vide in lontananza un uomo che scappava dal luogo di un incidente automobilistico. L’uomo teneva il suo cuore in mano, correva con affanno per i campi controllati dalla notte mentre veniva schernito da un gatto che procedeva a ritroso. Sulla strada le fiamme danzavano in mezzo alla morte degli automobilisti: un valzer di fuoco popolava l’A4. D’improvviso un gruppo di cavallette fosforescenti attraversò i resti dei veicoli e si tuffò nell’altra parte dei campi. Il contadino di qualche riga fa tornò presto sulla sua branda. Gli ulivi agitarono le fronde per incitare la corsa dell’uomo in fuga, una volpe maculata aprì un occhio e stette sul chi vive, un padre sordo si gettò con un sasso al collo in un torrente vicino e lasciò che il suo tonfo rimbombasse nel vuoto della serata tenebrosa. A un tratto il fuggiasco cadde come corpo morto cade; un serafino scese dai giardini pensili e ricoprì il corpo disteso sull’erba con pezzi di corallo e numerose conchiglie. Un nuovo epitaffio e la vecchia burocrazia attesero il loro turno. Gli eventi si prepararono a diramare il richiamo alle armi per il lutto, la vedovanza e le condoglianze degli scialli neri. Un po’ di colla sui muri e un paio di manifesti sulla colla per richiamare qualche anima devota all’ennesimo rito di partenza.

Francesco

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