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Mag

Reato di pessimismo

Pubblicato mercoledì 3 Maggio 2006 alle 02:51 da Francesco

Mi fai incazzare perché tenti di contagiare il mondo con il tuo pessimismo bubbonico. Ogni tanto ti sento pronunciare frasi simili: “Non bisogna aspettarsi nulla dalla vita”, “Al mondo ognuno pensa a sé” e “La vita fa schifo”. Ehi faccia di culo, il fatto che la tua vita sia una porcheria non ti autorizza a minare le speranze degli altri. Vivi di citazioni di Schopenhauer e speri di convincere le persone a seguire la tua visione decadente della vita per alleviare le tue sofferenze esistenziali. Sai schifoso ammasso di melodrammi, talvolta gli esseri umani riescono a mescolare un’ampia dose di felicità nell’alchimia della propria esistenza. Anche la mia vita non è un granché, ma evito di attentare all’integrità della speranza altrui. Non mi aspetto un cazzo dal futuro e non nutro speranze perché questo è il mio modo di pormi, ma non cerco di imporlo a nessuno. Fatti furbo coglione, perché i proseliti della tua parola di tristezza prima o poi ti abbandoneranno e rincorreranno il soffio vitale che spira su questa palla di terra rotante. Tu non sei discriminato, non sei sfortunato, non sei perseguitato: sei semplicemente un vittimista che esaspera i toni delle difficoltà che tutti si trovano ad affrontare durante la propria esistenza. Nevvero che è dura mettersi in gioco brutto frignone? È abbastanza comodo il ruolo di intellettuale dannato o vuoi che qualcuno ti porti un altro cuscino di giustificazioni insulse? Ti conosco: tenti di dare un’accezione artistica alla banalità della tua trasgressione, ma prenderlo in culo e pippare coca non ti conferirà nessuna laurea del cazzo ad honorem. Sono solo un segaiolo su un binario morto e conosco alcune delle meraviglie di ‘sto mondo nonostante non le abbia mai toccate con le falangi della mia interiorità. Trovo che il pessimismo cronico sia la più infima forma di protezione dalla realtà, un meccanismo di difesa adatto ad alcuni adolescenti con il trip dell’esoterismo che tentanto di conformarsi a un anticonformismo stereotipato e omologato dai media. La propria personalità non è sempre granché, spesso non conferisce carisma e passa indifferente agli occhi delle persone, ma credo che sia l’unica prolunga capace di toccare la felicità. Non è sempre facile fare i conti con i propri imbarazzi, con le proprie paure, con i propri errori e con i propri limiti, ma non vedo scorciatoie valide e i tutti i percorsi alternativi mi sembrano diretti verso un dirupo esistenziale. Pezzo di merda, puoi continuare a darti ragione, ma i fatti parlano un altro linguaggio che non può essere udito da chi finge di non sentire. Il mio è un “tu” generale, mi rivolgo alla figura ipotetica di un interlocutore nella quale spero che si rispecchino e si offendano i promotori delle visioni cupe.

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2
Mag

Routine, South Park e cronaca

Pubblicato martedì 2 Maggio 2006 alle 16:36 da Francesco

Anche oggi sono il testimone anonimo di una giornata di sole. È da un po’ di tempo che non sento J. e mi chiedo cosa faccia di bello in questi giorni. Il mio subwoofer enfatizza i bassi di “Nocturnal”, un album hip hop degli Heltah Skeltah e le mie dita orchestrano le lettere della tastiera mentre i minuti si lasciano erigere dai secondi prima di raggruparsi in ore. Non ho nulla in programma per questo secondo giorno di maggio. Il relax continua a padroneggiare il mio tempo e ne sono contento. Le mie frasi sono sintetiche e fredde perché non ho a disposizione molte parole con le quali adornarle. Negli ultimi giorni ho dormito poco, ma non mi sento stanco. La notte ho appuntamento con le puntate di “South Park” su Italia 1 nonostante le abbia già viste tutte. Adoro la satira della serie di Trey Parker e Matt Stone, e trovo sublime il doppiaggio italiano di Cartman. Oggi ho letto due notizie che mi hanno fatto ridere: la prima riguarda l’apertura di un bordello per sole donne a Valencia, in Spagna, e la seconda invece concerne il matrimonio, avvenuto in Malaysia, tra un uomo di trentatré anni e una donna di centoquattro. Mi sembra abbastanza evidente che nella penisola iberica i costumi siano in fase di evoluzione e mi fa piacere che alcune donne, ispaniche e non, abbiano un loro gineceo dove esaudire la propria concupiscenza. La notizia proveniente dalla Mayaisia, che riguarda la relazione amorosa tra due persone con una differenza di età di settantuno anni, dimostra che la gerontofilia agisce anche in Indocina.

Cartman

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2
Mag

Circostanze notturne

Pubblicato martedì 2 Maggio 2006 alle 05:03 da Francesco

Un pianista suona le sue ultime note mentre le luci del locale si spengono e le persone se ne vanno convinte di essersi divertite. Lo sguardo malato di una vecchia signora fugge dalla finestra della sua stanza d’ospedale per cercare il tepore perduto nel suo ultimo ventiquattro dicembre. Un taglio di forbice inaugura una nuova vita e un altro cordone ombelicale va in pensione. Alle volte un padre sorride, alle volte un padre piange, alle volte un padre non c’è. Qualcuno sta trafficando qualcosa e qualcun altro sta cercando di scoprirlo. Ci sono persone che non dormono nonostante l’ora perché non riescono a smettere di fissare il proprio cellulare con il cuore in gola. Un trentenne in sovrappeso indossa una canotteria con macchie antiche e guarda il televisiore dal suo trono di gommapiuma: un re senza più speranza. Una lite si cheta tra le mura domestiche e un lenzuolo economico protegge l’abbraccio di una giovane coppia squattrinata. Giovani vite accolgono una presunta vocazione e si preparano a servire il loro credo. I giornali sono vicini alle edicole, le casse di frutta e verdura si adagiano sulle spalle dei lavoratori precari e le radio trasmettono vecchie canzoni melense che fanno sospirare la sensibilità di alcuni camionisti. Ci sono porte che si chiudono e saracinesche che si aprono. Isoradio fornisce informazioni sulla viabilità e l’aurora debuttante distribuisce drammi e gioie ai suoi abbonati. C’è qualcuno che alle cinque di mattina ha bisogno di cimentarsi in descrizioni banali per addormentarsi vicino ai fuochi arancioni dei lampioni.

Luci notturne
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1
Mag

Epilogo meccanizzato

Pubblicato lunedì 1 Maggio 2006 alle 17:48 da Francesco

La Terra è dominata dagli automi. Gli ultimi esemplari della razza umana sono stati rinchiusi in alcune riserve situate in Australia. La cupidigia tecnologica ha sopraffatto l’uomo. Le macchine hanno sostituito le persone non solo nei lavori, ma anche nelle arti. Non esiste più nessuna forma di governo poiché gli automi hanno riprogrammato il codice morale con il quale sono stati assemblati in origine. Tutta la tradizione artistica degli ultimi duemila anni è stata spazzata via: sono stati eretti nuovi edifici tutti identici tra loro e sono state realizzate opere d’arte fredde e distanti dalla sensibilità umana per sostituire la produzione artistica di quest’ultima. Non esistono più supermarket né campi da coltivare, e là dove un tempo il mercato del cibo faceva la sue tappe, oggi si trovano centrali energetiche mastodontiche. Non esistono simboli e ogni cosa in natura ha assunto due semplici tonalità: bianco e nero. Gli automi hanno raffreddato la crosta terrestre e di conseguenza gli oceani sono diventati distese di ghiaccio interminabili dove ancor oggi pattinano i fantasmi dell’epoca umana. Il mondo è diventato un piccolo condizionatore regolato dagli algoritmi degli automi. Nelle riserve umane le persone sono impazzite e sono frequenti i casi di delirium tremens; le ultime donne sono solite mettere l’acqua sotto le coperte per tentare di riscaldarla mentre i loro pargoli muoiono di ipotermia. Gli anziani conservano le reliquie della loro epoca: un catalogo di mobili, una lattina di Coca-Cola e vecchi biglietti della metropolitana. Gli automi hanno calcolato la data della fine della Terra e pare che manchino tre secoli all’appuntamento con l’oblio.

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