Ho visto le fotografie di Erika De Nardo, celebre matricida e fratricida del famoso duo “Erika & Omar”. Mi piace la giovane assassina di Novi Ligure: trovo che abbia degli occhi molto espressivi e una dentatura imperfetta che mette in risalto la bellezza dei suoi zigomi. Non voglio scrivere un panegirico morale sul duplice omicidio della protagonista di queste prime righe, preferisco invece pormi un interrogativo: potrei innamorarmi di una ragazza colpevole di siffatte azioni? La risposta è affermativa. Sì: credo di essere in grado di sostenere una relazione d’amore con una ex detenuta, a patto che la passione non sia incarcerata. Questa breve riflessione mi è stata suggerita dal riacceso interesse delle cronache per la mia coetanea sopraccitata. Tra qualche giorno sosterrò l’esame di pratica per la patente e spero che nessuna delle ultime guide con il mio istruttore mi porti tra le mura di una casa circondariale o, peggio ancora, davanti alla parete di una casa cantoniera. Mi sento bene, ma credo che questo ormai sia sottinteso. Mi piace trascorrere le mie giornate con il turpiloquio e le scommesse, e credo che continuerò in questo modo ancora per un po’. Qualche mese fa una ragazza ha provato a intrattenermi con la descrizione di alcune opere di Bernini, ma il suo tentativo è stato vano. Non sono affetto dalla sindrome di Stendhal: preferisco una vittoria della Croazia, sulla quale ho scommesso quindici euro, alla scultura barocca, che non conosco e non so apprezzare.