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Estasi naturale

Pubblicato domenica 14 Maggio 2006 alle 23:04 da Francesco

Oggi sono stato al mare e mi sono tuffato diverse volte da uno scoglio. A detta dei presenti l’acqua era gelida e un giovane pescatore è rimasto allibito dalla mia audacia. Credo che la mia resistenza al freddo sia dovuta al mio allenamento invernale. Erano alcuni anni che non assaporavo la salsedine e sono felice di averla gustata di nuovo. Sarei stato contento se J. fosse venuta con me: spero che presto i miei piedi si sporchino di sabbia accanto alle orme femminili dei suoi sandali. Stasera mi sento più bene del solito tanto da credermi immortale: sono un highlander maremmano. Sono tornato a casa alle nove di sera, dopo aver percorso diversi chilometri a piedi. Ho cenato seduto a un tavolo della mia mente insieme all’immagine di J. e ho mangiato due kebab contemplando la sua presenza eterea. Credo che il mio corpo sia un magazzino carnale dedicato allo stoccaggio del vigore. Mi sento esaltato come un brigatista o un mujaheddin: penso che solo una malattia terminale possa arrestare la mia ascesa dall’ascesi a uno stato di totale serenità. Sto raccogliendo i frutti del mio isolamento adolescenziale per preparare un cocktail di nettare divino con il quale trincare vita natural durante. Non ho mai provato nessun tipo di droga, ma dubito che le visioni caleidoscopiche provocate dalla mia lucidità possano essere provocate dai composti alcaloidi che mettono a ferro e fuoco i neuroni della mia generazione. A volte la mia percezione della realtà genera in me un’estasi dalle sfumature sciamaniche. Le vie dei Campi Elisi terreni sono aperte a ogni ora del giorno per coloro che sanno stare al mondo senza addomesticare il proprio sistema nervoso.

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