Ieri sera è venuto un tipo a casa mia che mi ha parlato dei suoi problemi amorosi e io ho approfittato delle sue parole per farmi qualche risata. Per me le persone che danno toni epici alle scelte sentimentali rappresentano delle ottime fonti di ilarità. Ogni tanto odo dei discorsi sull’amore che mi sembrano estrapolati da una puntata pilota di Dawson’s Creek, ma ciò che mi sollazza non è tanto il contenuto di questi discorsi quanto le espressioni facciali delle persone che esplicitano il proprio punto di vista con un impeto simile a quello delle vecchie televendite di Vanna Marchi. Credo che le persone talvolta amino complicarsi la vita per immedesimarsi in improbabili fotoromanzi. Penso che sia controproducente affrontare certi discorsi con perfetti estranei e nasconderli alla propria metà. Se una menade avesse in affitto il mio battito cardiaco io non le nasconderei mai nulla: perché dovrei legarmi a una persona per ingannarla? Talora certe persone tentano di allestire melodrammi e pantomime, ma spesso le loro rappresentazioni non sono altro che brevi spettacoli di cabaret. Penso che la vita abbia due tipi di difficoltà: il primo tipo riguarda l’ambiente e le condizioni in cui vive l’individuo, mentre il secondo tipo concerne gli ostacoli che l’individuo si pone durante la propria esistenza. Ho notato che molte delle persone da me conosciute in questi anni adorano prepararsi corse a ostacoli che talvolta non riescono a completare. Sono contento di non essere un centometrista, nonostante io sia in grado di correre velocemente. Adesso vado a chetare la mia fava.
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