Mi piace il genere umano perché spesso mi offre grandi quantità di ilarità gratuita. I comici bipedi più abili sono le persone fermamente convinte dell’esistenza di forme di vita extraterresti che si infuriano quando vengono contestate loro le prove degli avvistamenti di presunti ufo. Potrei sottopormi a un’evirazione, aspettare la fine della mia convalescenza e poi recarmi sotto la casa di un appassionato di ufologia e lanciare con una mazza da baseball uno dei miei testicoli evirati nella volta celeste: probabilmente il mio coglione sarebbe considerato un oggetto volante non identificato. Non nego la possibilità che esistano altri mondi abitati da forme di vita diverse dalla nostra, ma non sono un vecchio in preda alla demenza senile e per questo motivo non posso accettare le prove addotte dagli ufologi integralisti. Persone discutibili hanno sempre tentato di convincermi dell’esistenza di personaggi folcloristici altrettanto discutibili e tra questi annovero: Babbo Natale, Dio, la fatina dei denti e Topo Gigio. Ricordo che da piccolo mi spaventavano i Testimoni di Geova, che io chiamavo erroneamente i Testimoni di Genova ed ero convinto che fossero dei tifosi doriani in grado di testimoniare la marcia della Sampdoria fino alla sua unica finale di Champions League. A prescindere dalle mie ultime parole, più o meno sarcastiche, capisco perfettamente che molti miei simili possano avvertire il bisogno di credere in qualcosa. Mi ritengo fortunato perché sono in grado di accettare il vuoto della mia vita senza sentire il bisogno di riempirlo con modelli di follia precostituiti. Vorrei che ogni depresso visitasse il sito del movimento raeliano per ottenere qualche risata salubre grazie alla fantasia umana.