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Il paese delle meraviglie

I vapori patogeni contagiano l’aria della perfieria. I palazzi sono fatiscenti, i vicoli sono discariche abusive e le cantine sono adibite agli abusi di ogni genere. Nella desolazione di questa pianura carica di malattie si trova una chiesa, ma tra le sue mura non viene servito il corpo di Cristo né viene elargita la falsa speranza cattolica. Il sacerdote utilizza una Bibbia concava per tenere le puntate ai dadi che sovente avvengono attorno all’altare. Il corpo putrefatto di una vecchia signora è adagiato sull’ultima panca, vicino all’entrata della chiesa. Ragazzini senza nome hanno ucciso l’anziana due giorni fa e poi hanno estratto i suoi denti d’argento per rivenderli a uno dei tanti rigattieri senza scrupoli che popolano l’inferno urbano. Il rosone della chiesa è abitato da piccioni che perdono molte delle loro piume morenti ogni volta che spiccano il volo. Ci sono eserciti di gatti albini che tentano di precedere le donne nella ricerca del cibo in mezzo ai rifiuti. È difficile distinguere il giorno dalla notte perché lo sporco annebbia i sensi e la volta celeste. Ogni tanto un aereo militare graffia il cielo con la scia della sua propulsione. In questo posto l’unico sogno dei bambini è raggiungere l’adolescenza da vivi, mentre l’ultimo desiderio dei vecchi è quello di morire prima del nuovo anno. La felicità non frequenta queste strade. Vicino a un copertone in fiamme è accampato lo scheletro di un barbone affollato da aracanidi velenosi e cattivi che tessono ragnatele nere. La morte tacita i suoi alunni e impartisce le proprie lezioni nell’aula del supplizio esistenziale. Questo scritto è solo uno squarcio della descrizione di un’umanità squarciata di cui ignoro l’esistenza.

Francesco

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