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Apr

Cambio di programma

Pubblicato venerdì 7 Aprile 2006 alle 21:42 da Francesco

Questa sera ho deciso di non addormentarmi presto. Sono solo e un po’ assonnato. Sto ascoltando “Bad Reputation”, un pezzo dei Thin Lizzy datato 1977: “You got a bad reputation, that’s the word out on the town, it gives a certain fascination, but it can only bring you down”. Così cantava Phil Lynott nove anni prima di crepare per una overdose di eroina. Non ho nulla da fare stasera, ma questa non è una novità. Ogni tanto lancio una pallina da tennis contro il muro per ingannare il tempo. In questo momento due ventenni si stanno baciando, altri due si stanno lasciando e altri due si stanno ritrovando. In questo momento qualcuno sta in un angolo buio a recriminare sulle proprie decisioni, qualcun altro invece sta gustando la sua laurea sempre più vicina. In questo momento mi chiamo Francesco, ho ventun’anni e tanto tempo libero. Il mio benessere alienante mi è sempre vicino, più fedele di una donna che accetta di portare il burka. Sto bene, nonostante il mio culo continui a galleggiare sul vuoto esistenziale. Sono un bambino che non riesce a giocare con la propria vita né con quella degli altri. Ogni tanto il mio viso testimonia uno spleen passeggero, ma alla fine è sempre uno strano sorriso che ha la meglio sui miei muscoli facciali. Ho cambiato traccia: adesso è “We Only Say Goodbye” dei Fates Warning a fare da sfondo alla mia serata inerte. Trovo abbastanza banale il ritornello di ‘sto pezzo, ma credo che rappresenti l’incapacità comunicativa di molti: “Always somewhere, we only say goodbye, going nowhere, we only say goodbye, there’s never time to say, all the things we need to say, when it’s too late, we can only say goodbye”. Più o meno: “Sempre da qualche parte, diciamo solo addio, senza dirigerci in nessun posto, diciamo solo addio, non c’è mai tempo per dire, tutte le cose che abbiamo bisogno di dire, quando è troppo tardi, diciamo solo addio”. Stasera non mi mastuberò.

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