6
Apr

Oltreoceano

Pubblicato giovedì 6 Aprile 2006 alle 20:11 da Francesco

Alcune persone vedono comparire immagini demoniache nelle loro menti. Queste immagini, questi affreschi del terrore, rastrellano le ultime foglie autunnali di tutte quelle vite che siedono di fronte al proprio crepuscolo. Il tramonto del respiro, il calare del sipario. Non credo che la fine della vita sia legata all’età anagrafica. Ci sono molti morti che camminano. Ogni giorno miliardi di cadaveri mettono a tacere il suono delle sveglie. Sono morto o sono vivo? La mia vita su questa terra non ha un significato. Nel mio quotidiano non ci sono le sfumature della rovina né il suono delle trombe del successo, ma solo l’ozio che mi accompagna con la sua cetra. Ho bisogno di un clima diverso, almeno per un po’. Forse dovrei comprare un biglietto per gli Stati Uniti e lasciare la mia magione per un mese. Potrei visitare le zone meno blasonate degli USA, come i grandi territori rurali dell’Idaho. Vorrei sedermi su un autobus delle linee Greyhound e guardare i paesaggi naturali e urbani presenti ai lati delle grandi strade del Nord America. Mi piacerebbe fare amicizia con un vecchio nero dedito all’alcol a cui offrire il mio desiderio di ascoltare storie e il mio piacere nel compiacere il suo alcolismo. Potrei fare una capatina in California e passeggiare tra i boulevard di Los Angeles. Per fare tutto ciò dovrei rinnovare il mio passaporto ed estorcere denaro a mia madre. Tuttavia ho un buon motivo per non lasciare i confini italiani; un motivo quasi scandinavo. Queste parole hanno qualcosa di comico; sono passato da riflessioni banali sulla morte alla descrizione di un mio ipotetico tour nel territorio yankee.

Categorie: Intimità, Parole |