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I poppanti alzano il pugno

Mi è arrivato dello spam politico tramite e-mail da parte dei tipici ragazzini che fanno i rivoluzionari part time. Questi mentecatti talvolta si professano no global e lanciano strali contro le multinazionali mentre portano ai pieidi un paio di Nike, tengono in bocca una Marlboro e comprano una bottiglia di Coca-Cola da mezzo litro. Si evince che per loro la dottrina politica non è altro che uno status symbol per far levitare la loro considerazione tra gli amici “meno impegnati”. Questi personaggi sono buffi. Sono le stesse persone che sventolano la bandiera della pace e poi non riescono a tollerare nemmeno le grida dei loro genitori. Sono i tipici adolescenti e post-adolescenti con il mito di Che Guevara, i quali spesso non sanno nulla di Pol Pot, dei Kmher Rossi, di Ceausescu, dei gulag e delle foibe. Il comunismo e la religione sono due dei grandi mali del globo terrestre. Non insulterei queste mandrie di caproni se non mi tediassero con la loro evangelizzazione sinistroide. Non reputo questi bambini cresciuti degli elettori di sinistra e credo che il centrosinistra italiano non sia composto solo da leader di partiti anacronistici, ma anche da persone in grado di argomentare come esige l’anno 2006 dopo Cristo. Lo ripeto: non ho posizione politica perché non mi ritrovo in nessun simbolo da contrassegnare nella cabina elettorale. Spero tuttavia che tra pochi giorni sia il centrodestra a prevalere perché ritengo che occorrano almeno due mandati per giudicare obiettivamente l’operato di un governo. Se il centrosinistra salisse al potere servirebbe un’ulteriore attesa di dieci anni per capire se a capo della nazione vi siano amministratori di condominio o politici in grado di legiferare efficientemente. Io mi asterrò dal voto.

Francesco

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