Non sono in grado di interpretare i miei sogni, ma talvolta tento di farlo ugualmente. Alcune volte ho degli incubi, altre volte dei sogni erotici che spesso fanno da preludio alle polluzioni notturne. È da molto tempo che nei miei sogni non appaiono più le persone con le quali ho rotto i ponti e credo che ciò indichi la loro scomparsa dalla mia interiorità . Adoro immergermi nel mare onirico del mio stato di incoscienza senza preoccuparmi degli effetti collaterali: piacere o angoscia, dolcezza o terrore. Vorrei essere in grado di sognare ogni volta che cado dormiente. Se fossi nato negli anni sessanta avrei trascorso i pomeriggi ad ascoltare la voce rauca di Janis Joplin e avrei usato molta mescalina per procurarmi allucinazioni. Purtroppo vivo nel secondo millennio, il peyote non è più di moda e io non faccio uso di droghe. Se fossi un chimico mi dedicherei all’invenzione di una droga priva di controindicazioni. Non credo che la tossicodipendenza possa essere sconfitta, pertanto penso che l’industria farmaceutica debba iniziare una ricerca su un tipo di droga in grado di non compromettere le funzioni vitali dell’organismo umano. Gli introiti derivati da questo ipotetico narcotraffico legale potrebbero prosciugare le tasche della criminalità organizzata, potrebbero permettere investimenti maggiori nella ricerca per la cura delle malattie più gravi e potrebbero incrementare lo stato di salute della popolazione terrestre. Mi rendo conto che le ultime righe sono pura fantascienza, ma le trovo coerenti con l’aspetto onirico di questo breve scritto.