Ho ascoltato le conversazioni di alcuni ragazzi e ho fatto fatica a trattenere le risate. Questi omuncoli parlavano delle loro relazioni con il gentil sesso, si vantavano di presunte conquiste e di penetrazioni profonde. La logica su cui si basa il loro ragionamento è atavica: un ragazzo che fotte molto è un giusto, mentre una ragazza che divarica spesso le gambe è una mignotta. Credo che questa visione dei due sessi sia semplicistica. Penso che una femme fatale scopi e non si limiti a farsi scopare. Con la frase precedente intendo affermare che solitamente il maschio è considerato la parte attiva in un rapporto sessuale, ma questa visione del maschio come elemento attivo, e quindi della femmina come elemento passivo, spesso viene tratta solo dalla prospettiva fisica con la quale taluni guardano il coito. Uno dei due ragazzi di cui sopra si lasciava andare a frasi colme di entusiasmo e di pathos: “Zac, l’ho infilata!”. Trovo insicuri coloro che necessitano di vantarsi delle proprie chiavate. Per me talvolta è la femmina, con i suoi movimenti e la ricerca delle posizioni a dettare il ritmo al maschio e credo che in questi casi sia l’uomo a essere chiavato anche se questo non si verifica in termini fisici. Non ho mai visto una donna nuda nella realtà eccetto mia madre che avrei preferito non scorgere senza veli. Non penso che mia madre sia una brutta donna per la sua età, ma non è il mio tipo nonostante il complesso di Edipo mi abbia portato a fantasticare anche su di lei. Forse in futuro passerò in rassegna le mie fantasie erotiche di ex adolescente.
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