Il primo vento primaverile sta spirando in questa giornata satura di nubi. Dannazione, i vetri della mia finestra sono ancora sporchi perché ho dimenticato di pulirli. Tra qualche mese giungerà l’estate e le strade di Orbetello saranno riempite da padri dalla cadenza romana, dalle loro figlie con i culi coperti dai tanga e da signore non più giovani in preda al desiderio di spendere e spandere. Non ho nulla in programma per l’estate tranne il solito invito dell’ozio. Una di queste notti mi piacerebbe immergermi nelle acque termali di Saturnia e restare a galla almeno tre quarti d’ora. Oggi è il sassofono di Kirk Whalum che mi tiene compagnia prima del desinare. Osservando la mia foto ho notato che ho le guance un po’ scavate e forse è meglio che io riprenda un po’ di peso prima di iniziare una partita a scacchi con l’anoressia. Evidentemente mi alleno troppo e non rifornisco abbastanza il mio organismo, tuttavia con la perdita di peso non ho avvertito una perdita di forza e mi chiedo come mai; probabilmente mi darò la risposta in una vita futura, quando sarò un nutrizionista. Mi avvicino sempre di più ai miei ventidue anni e lo faccio, per fortuna, con somma serenità . Mi fa ridere la mia ultima frase perché sembra quasi che io veda i miei ventidue anni come un vecchio vede vicini i suoi ottanta.