John McLaughlin suona per me le note di “When Love Is Far Away”, un ottimo pezzo che si intona con la mestizia notturna. È una malinconia romantica e passeggera, come un attimo di pioggia a ciel sereno. Sono estasiato senza un motivo particolare e provo la strana sensazione di essere nato tanto tempo fa. Mi fermo un attimo, bevo un po’ di acqua dal collo della bottiglia e penso a come proseguire queste righe. Un anno fa camminavo spesso tra le strade notturne della mia cittadina e talvolta ero accompagnato dai latrati dei cani randagi e dalla sagoma della volante di turno. “Documenti prego”, mi è stato chiesto più di una volta. Orbetello è meravigliosa perché sembra che galleggi sull’acqua. Merda, non sto seguendo un filo logico, ma non credo che sia grave. Forse questo breve scritto non è altro che un monologo evaso dalla mia mente e trascritto da una mia volizione creativa a ritmo di fusion. Forse voglio dare troppi motivi stilistici alle parole che incastro con la tastiera. Forse, e sottolineo forse, è meglio che io mi faccia una fotografia per soddisfare il mio narcisismo ingiustificato. Immortalerò il mio volto al prossimo risveglio.
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