Questo mondo mi offre tante occasioni per ridere. Molti tentano di mettere in scena spettacoli melodrammatici, ma io percepisco i loro atteggiamenti come cabaret. Non riesco a trattenere la mia ilare di fronte alle ostentazioni di problemi irreali che spesso non sono altoro che un espediente per attirare l’attenzione. Credo che sia normale desiderare la considerazione delle persone, ma i miei muscoli non possono fare a meno di contrarsi in risate spasmodiche davanti agli escamotage di certi individui. Persone che tentano di vestire i panni dei personaggi più variegati: alcuni profetizzano, altri dispensano consigli su questioni a loro sconosciute, altri asseriscono di essere condannati a una vita di supplizi e altri ancora tentano di mettere in mostra qualità che non possiedono. Ci sono molte sfaccettature, io ho riportato solo quelle che ho visto nel corso della mia giovane vita. Penso che molti non riescano ad accettare la propria nullità e tentino in tutti i modi di affermarsi. Per me la nullità non è qualcosa di spregevole, non intendo dare un’accezione negativa al termine. Io mi sento una nullità, ma sto bene e credo che questo sia l’importante. Non mi interessa essere osannato o ricordato, non rincorro onorificenze né altri tipi di riconoscimenti, ormai non mi preoccupo nemmeno più di assicurarmi che gli altri conoscano la mia vera personalità; io sono sempre pronto a svelarla, ma non a perdere il sonno né la veglia per tentare di spiegare i miei comportamenti. Non temo più di essere frainteso e in questo modo proteggo la mia quiete e l’integrità dei miei testicoli. Continuo a ridere e a divertirmi perché la comicità umana è vasta e talvolta, ovviamente, rido anche di me stesso.
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