Candy Dulfer, una sassofonista trentenne tanto incantevole quanto talentuosa, mi accompagna in queste prime ore pomeridiane con il sound di “Big Girl”, un suo album datato 1996. Oggi ho intenzione di sudare molto: pesi e cyclette a gogò. Tra qualche giorno inizierò la pratica di scuola guida e credo che dovrò affrontare l’esame prima della fine di aprile; mi auguro di passarlo al primo tentativo come è accaduto per quello di teoria. A me non serve la patente B perché la natura mi ha già dato la licenza di andare dove voglio. Il cielo è oscurato, ma io continuo a coltivare la quiete. Sono quasi le tre di pomeriggio e non ho molte parole da dispensare, nonostante la mia fantasia possa partorirne a quantità industriali; evidentemente non è il momento di lasciare che le parole proliferino lungo queste righe invisibili. Devo ricordarmi di masturbarmi, è qualche giorno che mi passa di mente. Affiggo l’ultimo punto e mi preparo a dare il via alle ghiandole sudoripare.
Mi appoggio ai silenzi che si susseguono senza soluzione di continuità, tuttavia con la stessa…
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