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Lo stato di grazia

Pubblicato giovedì 9 Marzo 2006 alle 17:35 da Francesco

Sono esaltato dalla mia esistenza. Difendo il mio senso dell’amore a spada tratta e seguo un mio codice morale che non ha radici in nessun credo religioso. Ho lasciato dietro di me molte persone melliflue e ho ucciso l’importanza delle loro carni. La mia katana è formata dalla parola e dall’azione. La lama del mio verbo ha trapassato legami consanguinei e rapporti longevi. Tutta questa violenza morale è dovuta al mio desiderio di dilaniare le maschere che insinuano la mia integrità. Non voglio essere sottomesso dalle orde della falsità e della comodità, non voglio compromettere né contrattare la purezza dei miei sentimenti solo per evitare la mano oscura della solitudine sine die. So che dipingo con tinte epiche il mio comportamento integralista nei confronti dei sentimenti e non posso farne a meno. Mi sono educato da solo in un isolamento prolungato, non temo più il silenzio e il vuoto, e so che la via giusta per i miei passi è rappresentata dallo sguardo di una mademoiselle di cui prendermi cura nel rispetto della sua individualità. Forse la mia età mi rende ancora troppo acerbo per addentrarmi così in profondità, ma non temo il tempo né la perdita della mia primavera. Sono armato di parole e pronto a essere concreto ipso facto. Sorrido con determinazione perché sono in stato di grazia.

Categorie: Intimità, Parole |